Economia

Corsa alle rinnovabili in Sicilia, troppi progetti e l’iter è troppo lento

La corsa alle rinnovabili entra sempre più nel vivo, con aziende che gareggiano per presentare quanto prima e quanti più progetti alla commissione regionale Via/Vas e alla nuova commissione tecnica Pnrr-Pniec per le rinnovabili.

L’obiettivo è quello di entrare a far parte di un mercato che, secondo le stime della Svimez, potrebbe valere 9 miliardi di euro in Sicilia da qui al 2030. Le quantità di progetti in attesa di autorizzazione sono stratosferiche.

A rallentare la macchina i progetti “impresentabili”, cioè proposti in zone protette

Solo in Sicilia secondo quanto risulta dal portale valutazioni ambientali dell’assessorato all’Ambiente e come confermato dal dirigente generale del dipartimento dell’Energia, Antonio Martini, sono in fase autorizzativa circa 320 progetti per un totale di 9mila megawatt. “Da settembre inoltre – spiega il dirigente Martini – è iniziata anche la fase di acquisizione delle domande che vengono valutate sulla linea ministeriale e attualmente saranno una ventina quelle che riguardano la Sicilia”.

In sintesi, si può parlare di 340 progetti di impianti per produrre energia da fonti rinnovabili nell’Isola che potrebbero non solo essere strategici nella lotta al cambiamento climatico, ma anche dare una scossa al mercato del lavoro siciliano. “Il nostro dipartimento – dichiara Martini – da gennaio 2021 a gennaio 2022 ha autorizzato 55 progetti per oltre 1,5 gigawatt.

Il che non vuol dire che sono tutti impianti collegati alla rete. Faremo di tutto e monitoreremo in modo stringente affinché vengano realizzati”.

Lunghi iter burocratici: tutte le criticità

“Guardando le tante istanze di autorizzazione– spiega Domenico Santacolomba, dirigente del servizio di programmazione energetica della Regione – è chiaro che c’è un interesse del mercato in questo campo”. Un interesse che tuttavia si scontra con gli attuali tempi della burocrazia siciliana.

Tra i 340 impianti ancora in fase di autorizzazione, infatti, scorrendo sul portale valutazioni ambientali, è possibile trovare anche progetti risalenti al 2019.

È il caso di un impianto fotovoltaico da 44,18 megawatt, proposto dalla XElio Italia 3 Srl, che si trova ancora al primo step di tutto l’iter autorizzativo.

Dopo oltre tre anni. Va anche detto, però, che a pesare sulla macchina burocratica regionale, e da settembre anche su quella nazionale, è sicuramente l’alto numero di progetti che vengono presentati.

Tra questi, in particolare pesano di più gli “impresentabili”: quelli che prevedono la costruzione di impianti in zone protette (come denunciato dal presidente della Commissione Via/Vas, Aurelio Angelini). Una situazione che è agevolata anche dalla mancanza di un elenco contenente i luoghi idonei e quelli non idonei alla connessione di impianti di questo tipo.

Mentre per i primi un’iniziale indicazione è stata data con l’approvazione del Pears da parte della Giunta Musumeci, per i secondi (ad esclusione dei parchi eolici) ancora non si vede nemmeno l’ombra nonostante le Regioni siano obbligate ad individuarli dal 2010 a seguito di un decreto del Mise.

Tra qualche giorno uscirà il bando sulle comunità energetiche

L’indicazione data dal Pears, prevede che le aree idonee ricadano nelle vecchie aree minerarie, nelle cave dismesse, nelle discariche esaurite e in tutte le aree industriali già bonificate. Tuttavia, l’indicazione che è stata data nel Pears per i luoghi idonei ad ospitare impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili non è ufficiale ma solamente ufficiosa. Questo perché le aree idonee definitivamente sancite potranno essere messe a punto solo dopo che usciranno le linee guida ministeriali che sono ancora in corso di predisposizione.

Presto interventi per lo snellimento

A fronte di un iter autorizzativo che può durare più di tre anni come dimostra il caso limite prima citato è chiaro che ci vogliano degli interventi, da parte della politica, di snellimento. Interventi necessari per sostenere una corsa alle rinnovabili di tale portata che è incoraggiata anche dal nuovo Pears, che prevede di poter contare, entro il 2030, su 7 gigawatt in più complessivi per tagliare del 55% le emissioni di gas climalteranti.

“Questi obiettivi – dichiara Santacolomba -verranno raggiunti attraverso le iniziative che a livello nazionale, comunitario e regionale si stanno realizzando. Tra qualche giorno uscirà il bando sulle comunità energetiche, è  già pronto il bando sui parchi agrisolari, è uscita la manifestazione di interesse sull’idrogeno nelle aree  industriali dismesse, è prevista anche la realizzazione di una piattaforma nazionale e le linee guida sulle aree idonee, i decreti semplificazione. Noi abbiamo costruito il libro dei sogni, ma dentro il libro dei sogni adesso c’è tanta gente che ci sta mettendo i soldi e sta intervenendo”.

Ciò su cui si punta, insomma, è semplificare l’intero iter (dalla presentazione del progetto alla costruzione dell’impianto). “L’intenzione c’è tutta, a livello nazionale in primis, – continua il dirigente regionale – per poter realizzare gli obiettivi del Pears. Anche i decreti Fer escono con aste e registri che permettono immediatamente di favorire la connessione di impianti”.

L’assessore Baglieri: “Quadro storico ci sprona ad accelerare”

Una “spinta” che consentirà al governo regionale di portare avanti quanto in programma. La contingenza internazionale potrebbe rappresentare anche questo, per Daniela Baglieri. Presente a Palazzo degli elefanti in occasione della conferenza stampa di Sidra per lanciare l’allarme sul caro energia e sulle conseguenze per i costi dell’acqua senza i dovuti accorgimenti, l’assessora all’Energia del governo Musumeci, fa il punto di quanto predisposto sul tema.

“L’attuale quadro storico internazionale sta dando la stura a tutto quello che avevamo già programmato a livello regionale con il Pears, il Piano energetico regionale, che punta proprio sulle rinnovabili e sulla transizione energetica – afferma. Più gas e meno petrolio, quindi, e il quadro storico ci sprona ad accelerare su questo, diversificando le rinnovabili. In Regione ci sono tantissimi investimenti – continua Baglieri– e noi dobbiamo giocare questa partita: attrarre investimenti e amplificare gli impatti sul territorio, creando non solo posti di lavoro ma anche nuove imprese nella filiera”.