CATANIA – Un sistema innovativo per la riqualificazione combinata sismica, energetica ed architettonica degli edifici esistenti. È questo in sintesi E-safe, progetto di cui è capofila l’Università di Catania, valutato positivamente ai fini del finanziamento nell’ambito del programma Horizon 2020. Avrà una durata è di 48 mesi per un costo totale di circa 4 milioni e 600 mila euro, di cui la gran parte finanziabili dalla Ue; il budget previsto per l’Università di Catania è di poco inferiore ai 900 mila euro, interamente finanziabile.
Si tratta di un sistema che intende combinare obiettivi di risparmio energetico e di sicurezza antisismica, ma anche maggiore attrattività estetica e funzionale, comfort interno, tempi e costi di realizzazione ridotti, riduzione dei disagi ai residenti durante i lavori, soluzioni di finanziamento accessibili e modelli di business innovativi. Tutti questi fattori renderebbero il sistema proposto competitivo nel mercato europeo delle costruzioni, in vista del raggiungimento degli obiettivi climatici ed energetici a lungo termine.
Il progetto è coordinato da Giuseppe Margani, docente di architettura tecnica al dipartimento di Ingegneria civile e architettura (Dicar), e coinvolge anche i docenti Gianpiero Evola, nel ruolo di technical manager, Laura Saija, Edoardo Marino, Sebastiano D’Urso e Vincenzo Sapienza, nonché gli ingegneri Vincenzo Costanzo, Dario Distefano e Carola Tardo, afferenti sia al Dicar che al Dieei. Concorrono alla realizzazione del progetto anche l’Università di Bologna, la Norwegian University of Life Sciences (Norvegia), l’Istituto Autonomo Case Popolari di Catania, il Buildings Performance Institute Europe (Belgio) e le aziende Moverim (Belgio), Engineering (Italia), Deloitte Limited (Cipro), Pink GmbH (Austria), Sampas (Turchia), Salfo and Associates Sa (Grecia) e Timmerfabriek Webo Bv (Paesi Bassi).
“Dopo aver ricevuto conferma dell’ammissione al finanziamento – spiega Margani – stiamo attualmente lavorando alla preparazione del Grant Agreement. E-Safe scaturisce da una metodologia multidisciplinare in cui la modellistica tradizionale e la ricerca sperimentale sono integrate con strumenti per promuovere la fattibilità finanziaria, la coproduzione di conoscenze, l’apprendimento reciproco e il public engagement, che beneficia della piena integrazione tra innovazione tecnologica e innovazione basata sui processi”.
Il progetto si concentra in particolare sugli edifici con struttura portante in calcestruzzo armato realizzati nel periodo 1950-1990, che nei paesi europei a rischio sismico sono altamente energivori e sismicamente vulnerabili e costituiscono oltre il 50% dell’attuale patrimonio residenziale.
“L’output – continua Margani – è un abaco di soluzioni innovative, su misura e integrate, per ristrutturazioni ad alta efficienza energetica e resistenza antisismica, che prevedono l’utilizzo di bio-materiali riciclabili. I sistemi tecnologici che svilupperà e-Safe aumentano anche il comfort delle abitazioni riducendo significativamente la domanda di energia primaria. Le innovazioni di processo prevedono un protocollo di coprogettazione con i residenti e i committenti, soluzioni finanziarie su misura per agevolare l’investimento, grazie anche al reimpiego delle royalties e-Safe, e infine un protocollo di coinvolgimento pubblico che trasformi ogni progetto di riqualificazione in un’occasione importante per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della decarbonizzazione e della sicurezza sismica, migliorando nel contempo l’immagine della città e le opportunità di mercato”.
Da un punto di vista tecnologico, l’idea innovativa di e-Safe consiste nel placcare l’involucro esterno degli edifici con pannelli modulari per l’isolamento termo-acustico (e-Panel) e con un sistema strutturale che aumenta le prestazioni antisismiche, secondo due soluzioni di base (e-Clt ed e-Exos), applicabili alla maggior parte degli edifici con struttura portante in calcestruzzo armato e modulabili in funzione della sismicità locale e altre condizioni al contorno. Le soluzioni tecniche sono completamente basate su componenti prefabbricati a base legno e tecnologie a secco e vengono implementate operando esclusivamente dall’esterno degli edifici. Quindi, rispetto agli attuali interventi combinati di efficientamento energetico e retrofit sismico, sono più veloci, più economici e meno invasivi per i residenti.
L’efficacia e la replicabilità della metodologia proposta saranno poi testate su un edificio condominiale sito a Catania, di proprietà dell’Iacp, e, limitatamente alla fase progettuale, su due edifici situati in diverse zone climatiche e sismiche d’Europa, al fine di identificare e affrontare i potenziali inconvenienti che si presentano in fase di coprogettazione, installazione ed esercizio, valutando anche le prestazioni energetiche, antisismiche e di comfort garantite in opera.