Considerando che i tempi per accedere alla pensione sembrano allungarsi sempre di più è possibile porre rimedio all’aumento dell’età anagrafica per accedere alla pensione di vecchiaia e all’incremento dei requisiti contributivi. In questo senso il riscatto della laurea è un’operazione che permette, previo pagamento di un onere, di fare valere gli anni di studio come effettivi anni di contribuzione presso la propria cassa previdenziale.
Il servizio è rivolto a tutti coloro che abbiano conseguito il diploma di laurea o titolo equiparato.
La facoltà è esercitabile anche dai soggetti inoccupati che, al momento della domanda, non risultino essere stati mai iscritti ad alcuna forma obbligatoria di previdenza e che non abbiano iniziato l’attività lavorativa in Italia o all’estero.
Si possono riscattare:
Possono essere inoltre riscattati anche eventuali titoli di studio conseguiti all’estero, purché di valore legale in Italia. Il riscatto può poi riguardare tutto il corso di studi o singoli periodi; possono essere riscattati anche due o più corsi di laurea. Non viene invece accordato né a eventuali periodi fuori corso né ai periodi in cui l’interessato sia stato contestualmente studente e lavoratore. Per quest’ultimo caso, infatti, si muove dal presupposto che il richiedente, nei periodi in cui abbia appunto contemporaneamente studiato e lavorato, risulti già “previdenzialmente coperto” proprio dall’attività professionale svolta. Più precisamente, i periodi per i quali viene richiesto il riscatto non devono essere coperti da contribuzione obbligatoria o figurativa o da riscatto non solo presso il fondo cui è diretta la domanda stessa ma anche negli altri regimi previdenziali.
Attenzione però, è bene precisare che la facoltà di riscatto è riconosciuta a tutti gli iscritti all’A.G.O. (lavoratori dipendenti e autonomi), alle relative forme sostitutive ed esclusive nonché alla Gestione Separata, il che vuol dire che si estende anche a dipendenti pubblici e parasubordinati. Importante tuttavia precisare che anche le Casse di previdenza per i liberi professionisti ne riconoscono in molti casi la facoltà: possono tuttavia valere regole e modalità diverse rispetto a quelle previste dall’Inps. Per questo motivo è molto importante documentarsi presso il proprio ente di riferimento.
Nel 2021 è stato introdotto un sistema agevolato che permette di riscattare gli anni (massimo 5) versando fino a 25mila euro, mentre con i calcoli tradizionali (parametrati alla retribuzione effettiva) si poteva arrivare a cifre anche di 80mila euro. Ma quanto costa attualmente riscattare una laurea con il sistema agevolato? Per il 2021, secondo le indicazioni dell’Inps, il costo è pari a poco più di 5 mila euro per ogni anno di laurea. La norma prevede che non possano essere riscattati gli anni “fuori corso” quindi si va da un massimo di circa 26 mila euro per un corso di laurea di cinque anni a un minimo di 21 mila euro per un corso di quattro anni. La cifra in questione può essere rateizzata, senza applicazione di interessi, fino a un massimo di dieci anni.
Il riscatto di laurea, sempre a titolo oneroso, viene riconosciuto solo a domanda dell’interessato. Spetta all’Ente previdenziale la valutazione dell’accoglimento della richiesta. Una volta certi di avere i requisiti richiesti, si può dunque procedere inoltrando la domanda all’Inps. Il laureato deve presentare la domanda di riscatto online all’Inps tramite il sito www.inps.it. L’importo dovuto all’Inps può essere pagato in unica soluzione o in un massimo di 120 rate mensili, senza interessi. Il pagamento delle rate per il riscatto di laurea si effettua utilizzando l’avviso di pagamento pagoPa. È possibile effettuare il pagamento rateale anche mediante addebito diretto sul conto. È sufficiente recarsi nell’agenzia bancaria o nell’ufficio postale presso cui si ha il conto e compilare un modello Sdd.
L’Inps invierà poi una lettera di conferma indicante il mese di attivazione del servizio e, in attesa, il contribuente dovrà continuare a effettuare i pagamenti utilizzando con le altre modalità di pagamento indicate, rispettando le scadenze mensili.
Riscattare gli anni di laurea senza pagare un centesimo. Al momento è solo un’ipotesi, pensata per garantire esclusivamente coloro che stanno per entrare solo ora nel mondo del lavoro dopo aver passato tanti anni sui libri, che si troveranno ad avere percorsi lavorativi discontinui e ricadranno nel sistema contributivo più penalizzante di quello retributivo.
Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico ha avvertito che il riscatto gratuito degli anni di laurea sarebbe, però, una misura piuttosto costosa, nell’ordine dei 4/5 miliardi l’anno ed essendo le risorse limitate, la proposta dovrà essere messa a confronto con le altre avanzate per superare “quota 100” che, ricordiamo, termina il 31 dicembre 2021.
L’ipotesi di Tridico renderebbe gratuiti questi oneri esclusivamente per chi si è appena affacciato al mondo del lavoro. Non sarà possibile, è bene saperlo, riscattare gli anni di laurea gratuitamente per tutti i lavoratori.
Marco Carlino