È stata trovata una soluzione utile per consentire la chiusura per ristrutturazione del Pronto Soccorso dell’ospedale Cervello di Palermo senza che l’operazione incida negativamente sulle altre aree d’emergenza della città metropolitana.
Sulla questione sono intervenuti in prima persona sia il presidente della Regione Renato Schifani che l’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo.
Il governatore e l’assessore Volo hanno progettato un piano che possa garantire la realizzazione in tempi utili di un coordinamento efficiente tra le strutture ospedaliere per permettere la ristrutturazione del Cervello senza creare disagi all’utenza e alle altre aree d’emergenza di Palermo.
“Abbiamo ragionato con i soggetti coinvolti – dichiara il governatore – al fine di costruire e programmare un sistema coordinato che non rechi in questa circostanza alcun pregiudizio al diritto all’assistenza e alla salute dei cittadini”.
Nello specifico, durante i lavori al “Cervello”, il Pronto Soccorso di Villa Sofia potrà avvalersi di un notevole incremento di superficie operativa, comprendendo tutto il Padiglione Biondo (circa 1000 mq), con grandi benefici per l’emergenza sanitaria. Inoltre, il temporaneo accorpamento consentirà l’apertura di ben due postazioni di visita e cura aggiuntive e del Triage avanzato con presenza medica.
Naturalmente la ristrutturazione del Pronto Soccorso dell’ospedale Cervello, con la relativa chiusura per lavori, inizierà solo quando sarà messa a regime la nuova area d’emergenza, potenziata e riqualificata, del Policlinico di Palermo. La data prevista è quella del prossimo 27 febbraio.
La questione dell’ospedale Cervello aveva fatto discutere molto negli scorsi giorni. In particolare, la Cisl aveva chiesto all’Assessorato alla Salute siciliano di intervenire affinché la chiusura del Pronto Soccorso del nosocomio non avesse un’impatto negativo sulle altre aree d’emergenza locali, già soggette – e questa purtroppo è una realtà nota ai più – a criticità non indifferenti e non dipendenti dai lavori di ristrutturazione in questa o quella struttura. Criticità che riguardano anche (ma non solo) la carenza di medici e personale sanitario.
L’appello del sindacato è stato fortunatamente accolto, con l’intervento diretto di Schifani e Volo e anche grazie alla disponibilità – per il Villa Sofia – di una superficie operativa più vasta per garantire l’assistenza sanitaria a tutti i pazienti senza disagi e disservizi.
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