Politica

La rivincita di Musumeci, dalla Sicilia a Roma: tornerà nell’Isola da ministro

Quando era stato sacrificato sull’altare dell’unità del centrodestra in pochi immaginavano che il “risarcimento” per Nello Musumeci fosse un ministero. Invece per l’ex presidente della Regione Siciliana si sono aperte le porte del governo di Giorgia Meloni. Sarà ministro del Mare e per il Sud.

Dalla Sicilia, dove per la delega che ha tornerà spesso, si trasferisce a Roma dopo mesi difficili. Nell’ultimo periodo del suo mandato di governatore, infatti, non sono certo mancate le fibrillazioni interne. Ad accendere le cronache quotidiane sono stati soprattutto gli scontri con il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, coordinatore di Forza Italia in Sicilia. Miccichè si è opposto con tutte le sue forze alla ricandidatura di Musumeci alla Presidenza della Regione. Poi, il 4 agosto è arrivata a sorpresa la decisione di dimettersi. Una decisione annunciata su Facebook. E a settembre, l’annuncio della rinuncia alla candidatura a Palazzo d’Orleans e la candidatura al Senato. Dove è stato eletto nelle fila di Fratelli d’Italia. E adesso la nomina a ministro del Sud voluta direttamente dalla premier Giorgia Meloni. 

Chi è Nello Musumeci, nuovo ministro del Mare e per il Sud

Il suo segno distintivo è sempre stato il pizzetto, a cui tiene moltissimo. Nel 2017 quel pizzetto diventò anche protagonista della campagna promozionale alla Presidenza della Regione Siciliana. “L’unico pizzo che piace ai siciliani”, era lo slogan scelto per il primo manifesto elettorale, in sei colori diversi e vari formati. Uno slogan che faceva leva sul doppio significato della parola “pizzo”, evoca il programma del leader che vuole puntare sulla legalità e la lotta alla corruzione.

C’è chi racconta che Silvio Berlusconi una volta gli chiese di tagliarlo e lui rispose: “Mai”. Nello Musumeci è nato a Militello, in provincia di Catania, il 21 gennaio del 1955. Bancario, giornalista pubblicista, studi universitari in Scienze della Comunicazione. Di formazione cattolica, è cresciuto nelle fila della Destra politica catanese. In Sicilia è stato il primo presidente di Provincia eletto direttamente dal popolo.

Durante e dopo la preoccupante eruzione dell’Etna del 2001 fu nominato Commissario del governo nazionale per gestire l’emergenza e la ricostruzione delle infrastrutture distrutte sul vulcano. Per tre legislature è stato eletto deputato, con Alleanza nazionale, al Parlamento europeo (1994-2009). Nel 2008 entrò nel consiglio comunale di Catania, il più votato dalla città etnea. Tre anni dopo fu chiamato a far parte del IV governo Berlusconi, quale sottosegretario di Stato al Lavoro e alle Politiche sociali. Nel 2012 fu eletto deputato all’Assemblea regionale siciliana dove diventò – per voto unanime – presidente della Commissione parlamentare Antimafia. Per il suo costante impegno sul fronte della legalità, ha subito minacce mafiose che lo costrinsero per anni a vivere sotto scorta. Nel 2014 è stato tra i promotori del Movimento politico autonomista #DiventeràBellissima, con il quale nel novembre 2017 è diventato presidente della Regione Siciliana, sostenuto da una coalizione di centrodestra. 

Musumeci è anche tra i fondatori dell’Isspe, l’Istituto siciliano di studi politici ed economici. E ha scritto e pubblicato saggi di storia contemporanea. Dal 2020 è presidente della Commissione intermediterranea d’Europa: un’assemblea che riunisce una cinquantina di regioni di dieci diversi Paesi: Cipro, Spagna, Francia, Grecia, Italia, Libano, Malta, Portogallo, Marocco e Tunisia. La Commissione è espressione della Conferenza delle regioni marittime e periferiche.