Inclusione e teatro saranno sotto lo stesso cielo la sera del 26 giugno. Alle ore 20, in piazza Madonna della Salute, andrà in scena “Rosso la bottega dei bottoni”, la commedia inclusiva della compagnia Guardastelle, che vede protagonisti giovani attori che con la loro arte abbattono tutti i luoghi comuni e le barriere che girano intorno alla disabilità. Lo spettacolo aprirà i festeggiamenti della Madonna della Salute proposti dall’omonima parrocchia.
Ma inclusione e teatro non saranno gli unici protagonisti della serata. Chi sarà presente, infatti, avrà modo di contribuire alle attività educative del gruppo scout che si è occupato di organizzare la serata: il Catania 9. Per questo motivo sarà possibile partecipare allo spettacolo solo previo acquisto di una prevendita (per maggiori informazioni mandare una mail all’indirizzo catania9@sicilia.agesci.it). Il ricavato andrà a finanziare le iniziative degli scout di Picanello, che si propongono di far vivere forti esperienze di vita, di servizio verso il prossimo e di comunione ai ragazzi e alle ragazze del quartiere, uno dei meno abbienti di Catania.
“Una Bottega dei bottoni – spiega il presidente dell’associazione Guardastelle, Paolo Filippini – per raccontare la bellezza della diversità, l’accoglienza, l’amore per il prossimo e i legami che si possono cucire tra gli esseri umani. Piccoli e grandi bottoni per raccontare storie di accoglienza delle diversità. Storie semplici di condivisione, di vita quotidiana. Bottoni legati da un simbolico filo rosso che è il colore dell’amore. L’amore che ci lega: ci tiene uniti come i bottoni tengono uniti i lembi di una giacca o di una camicia. Se sono diversi non perdono la loro funzione ma restituiscono bellezza e stupore a chi li guarda”.
“Siamo felici – dichiarano i capi gruppo del Catania 9, Sergio Lombardo e Annalisa Nicolosi – di poter ospitare l’associazione Guardastelle che con la sua bravura coinvolge tutti, grandi e piccini. Attraverso lo spettacolo, gli attori e le attrici ci faranno emozionare raccontandoci ciò che succede dentro la Bottega dei bottoni”. Il senso profondo della commedia risiede nello spronare ogni individuo della società a farsi avvolgere e legare dal filo rosso dell’amore: solo così potrà crearsi un ambiente inclusivo che non lasci ai margini nessuno.
“Oggi si chiama ancora teatro dell’inclusione – continuano i due capi gruppo – ma dopo aver assistito allo spettacolo di Guardastelle verrà anche a voi la voglia di non usare più questa formula. L’inclusione dovrebbe essere già insita nelle nostre vite e non ci dovrebbe essere la necessità di parlarne. Per contribuire alla costruzione di una società che sia attenta alle relazioni sociali è necessario prendersi cura di ogni singolo individuo, avendo a cuore la massima espressione di ognuno. Il teatro è uno dei modi per esprimere liberamente se stessi, valorizzando le risorse creative che sono presenti in ognuno di noi”.