In estate, si sa, molte cose vanno in pausa. Anche le pause caffè. Tutti sono in ferie, quel liquido nero caldo è appunto troppo caldo per gustarselo come si deve. Meglio assaporare altro.
Per questo il nostro format QdS Pausa Caffè si prende una meritata vacanza, per tutto agosto (comodo, lui…), per tornare da settembre con, lo promettiamo, tante novità.
E cosa si fa ad agosto, sotto l’ombrellone, oppure in compagna del getto refrigerante dell’aria condizionata, delle pale di un ventilatore, magari con una bella bevanda ghiacciata a portata di mano? Semplice: si legge.
E proprio per questo, da domani, 1° agosto, per otto settimane, inizia una nuova collaborazione editoriale che accompagnerà i lettori del Quotidiano di Sicilia cartaceo e del sito internet qds.it per tutta l’estate e anche (un po’) oltre.
Nasce “Rotolando a Sud”, un romanzo, scritto e vissuto da Giovanni Pizzo, l’opinionista che abbiamo imparato a conoscere. Ogni domenica un capitolo, ogni sette giorni una nuova avventura.
Rotolando a Sud – Prefazione a cura dell’autore
Oggi inizia una nuova collaborazione editoriale che accompagnerà i lettori di QdS per tutta l’estate.
Si tratta di quello che fin dall’ottocento veniva definito “feuilleton”, romanzo popolare di appendice ai quotidiani. Il feuilleton è stato uno strumento potente per la diffusione della narrativa. I romanzi a puntate sui quotidiani furono un successo per grandi autori da Balzac a Flaubert, da Dostoevskij a Conan Doyle, passando per Conrad e Hemingway.
Ovviamente non mi voglio nemmeno lontanamente accostare ai giganti sopra citati, il mio gastrosofico racconto è più un romanzo di appendicite, a causa del mio dilettantismo culinario, piuttosto che un romanzo d’appendice.
Tutto nasce in un pomeriggio afoso estivo, per scherzo, dovevo “sfottere” alcuni amici. E nasce su un social, Facebook, in maniera estemporanea, senza un principio ed una fine, portato avanti da ispirazioni discontinue. Come quando si mangiano le ‘cerase’, ciliegie per i non autoctoni. Quando ero ispirato pubblicavo di getto, in maniera se vogliamo impulsiva e sregolata come una eiaculatio precox. Poi la caratterizzazione dei personaggi ha dato una parvenza di senso alla storia che si incentra su un uomo di mezza età, Gionni detto di inciuria Dip, che nel piano inclinato di un’esistenza umana rotola a Sud.
Il feuilleton è vagamente comico, decisamente glocal, parla di gastrosofia più che di filosofia, “cunta” di Sicilia e di Sud, di riflessioni sul senso della vita e sul difficile e complesso rapporto con il femminile. Nasce da un’autoironica presa in giro di me stesso, di amici e luoghi comuni. È una storia, o meglio, una raccolta di storie, appunti, flash, ambientati tra Marzamemi e Pachino, la punta sud dell’isola grande, tra tonno e datterini. Parla quindi anche di cibo, che per noi siciliani è cosa serissima.
La storia non ha un’ossatura definita, è un susseguirsi di piani sequenza come fossero riprese da montare, se ci fosse il montaggio.
Il luogo di ambientazione si presta ad una dimensione filmica della narrazione, è un luogo di luci e colori assurdamente intensi. Lì vi hanno gironzolato in tanti, tra cui Antonioni e Salvatores, che qui ha girato appunto Sud.
Spero che non vi annoierete e che vi possa strappare un sorriso in un periodo di rinascita come quello che stiamo affrontando.
Giovanni Pizzo