Ragusa

Rubinetti a secco tra siccità e rete idrica fatiscente in provincia di Ragusa

RAGUSA – La crisi idrica investe anche la provincia di Ragusa. Gli effetti dei cambiamenti climatici diventano sempre più evidenti e tangibili, mettendo in ginocchio l’intera provincia iblea. I problemi principali, dovuti alla quasi assenza prolungata di piogge, si stanno verificando a Modica e Ragusa, ma anche a Vittoria e nei centri minori dell’intera provincia.

A Modica acqua non potabile a causa della torbidità

A Modica l’Amministrazione comunale e la società Iblea Acque S.p.A., che gestisce il servizio idrico integrato, sono state alle prese con la non potabilità dell’acqua proprio a causa della riduzione del flusso delle sorgenti e alla conseguente torbidità del prezioso liquido. Ciò ha costretto la sindaca, Maria Monisteri, a emettere prima un’ordinanza per vietare in alcune zone della città l’utilizzo dell’acqua a fini alimentari se non previa ebollizione e, in seguito, a provvedere alla revoca per la normalizzazione dei parametri di potabilità.

Rete idrica fatiscente nei quartieri storici di Modica

Ad acuire la crisi in città ha contribuito anche la fatiscenza della rete idrica dei quartieri storici che fa sì che a destinazione giunga una quantità d’acqua di molto inferiore a quella prelevata dai pozzi di approvvigionamento.

Anche a Ragusa, come anticipato, la situazione non è ottimale. Paradossalmente, nonostante la richiesta di informazioni da parte dei tecnici della cabina di regia regionale sulla crisi idrica, sarebbe giunta una risposta negativa in merito a possibili problemi.

Questa risposta ha suscitato la protesta del consigliere, Gaetano Mauro, che è intervenuto in Consiglio Comunale. “Il presidente Schifani – ha dichiarato Mauro – aveva già costituito tre mesi fa una cabina di regia per affrontare la crisi idrica, con la partecipazione di esperti del settore, tra cui il capo della protezione civile e noti professori universitari. Questa cabina ha instaurato tavoli tecnici in ogni provincia, dove sono state rappresentate le criticità e le richieste per interventi: potenziamento dei pozzi, realizzazione di nuovi impianti o riparazione di quelli esistenti, ma nel piano degli interventi richiesti, Ragusa non c’è”.

Sulla questione della crisi idrica in città è intervenuto il sindaco, Peppe Cassì, che così si è espresso: “lblea Acque lavora all’attivazione di pozzi ausiliari e da uno di questi pozzi si sta effettivamente riuscendo a prelevare acqua, utile ad aumentare la disponibilità e quindi le erogazioni dal serbatoio Bruscé, che serve i quartieri attualmente in crisi”.

“La speranza è di riuscire, tramite questa ‘aggiunta’, a riportare a regime il serbatoio e quindi gradualmente anche l’erogazione per tutte le zone in sofferenza. È un equilibrio delicato tra risorse naturali e consumi: se le prime non dipendono da noi, sui consumi possiamo invece incidere riducendo gli usi impropri, come Ragusa da qualche giorno sta facendo”, ha concluso il primo cittadino ibleo.