Silvio Berlusconi è affetto “da una malattia, che è la vecchiaia, e che è costellata da una serie di patologie compatibili con la vecchiaia e aggravate da questa”. Ma “se non fosse supportato da una serie infinita di medici e da autorevoli avvocati, sarebbe qui a fare il processo”. Così il procuratore aggiunto di Milano, Tiziana Siciliano, al , Silvio Berlusconi.
“Non abbiamo bisogno di consulenti per esaminare le cartelle cliniche” dell’imputato, ha continuato Siciliano, da cui si evince un quadro di “fragilità”, con malattie “fastidiose”, ma “non particolarmente invalidanti”. “Il quadro è di una gravità tale da costringere 50 persone in un processo che deve trovare una sua conclusione?”, si è chiesta il procuratore aggiunto.
“Abbiamo sbagliato a chiedere la separazione del processo” per Silvio Berlusconi nel procedimento milanese cosiddetto Ruby ter, ha detto ancora Siciliano aggiungendo: “E’ stata una richiesta intempestiva e ha prevalso l’impulso di essere brave persone”, visto il “quadro clinico caratterizzato da condizioni che ci avevano molto allarmato”.
La Procura prima dell’estate aveva chiesto lo stralcio della posizione di Berlusconi per le condizioni di salute che gli impedivano di essere presente al processo. “La condizione clinica estremamente seria ci aveva fatto chiedere la separazione pur di rispettare le condizioni di questo anziano, la cui vecchiaia andava rispettata. Noi ci siamo fidati”, ha aggiunto.
Poi, però, “è arrivata l’estate e abbiamo visto l’imputato stare visibilmente meglio, scorrazzare in cart e prendere in mano le redini dell’Italia con gli altri leader politici, sempre sorridendo. Ne siamo stati molto contenti”, ha continuato Siciliano. Ma le condizioni mediche sono nuovamente peggiorate e sono arrivate le nuove certificazioni e la richiesta della difesa di un nuovo rinvio dell’udienza per motivi di salute. “Abbiamo anche preso in considerazione la possibilità di creare un collegamento video o web con lui”, richieste che però sono state “respinte o non coltivate”.