Ambiente

Salina, liberato il capodoglio rimasto impigliato nelle reti



Un capodoglio che si era impigliato da una rete al largo di Salina è stato liberato ieri dalla Guardia costiera.
A dare l’allarme era stata Monica Blasi, biologa romana che nell’isola gestisce un centro di studio dei cetacei e delle tartarughe.

La biologa con i suoi collaboratori era in navigazione verso Stromboli per effettuare il periodico controllo dei siti di nidificazione delle tartarughe marine. A sei miglia a nord-est di Salina ha avvistato in superficie un capodoglio maschio di circa dieci metri con la pinna caudale completamente avvolta in una rete da pesca.

La Capitaneria ha inviato in zona una motovedetta e ha chiesto aiuto a una squadra di subacquei locali che hanno rimosso la rete lasciando l’animale libero di muoversi.

La rete da pesca recuperata a bordo dell’unità militare è stata confiscata perché usata illegalmente per la cattura di specie ittiche come tonno e pesce spada.

Il capodoglio è stato monitorato in mare per un po’ e poi è stato lasciato libero di unirsi ad altri tre esemplari che lo avevano atteso a distanza.

In un’altra operazione condotta grazie a un’attività congiunta condotta con i propri mezzi aerei e navali a dodici miglia a Sud di Alicudi, sempre nelle isole Eolie, la Guardia costiera ha bloccato un motopesca intento a pescare a strascico.

Stava recuperando due chilometri e mezzo di rete illegale con un’apertura della maglia di 45 centimetri.

Al comandante del peschereccio è stata contestata una sanzione amministrativa di diverse migliaia di euro e la rete illegale è stata sequestrata e trasbordata sulla motovedetta, poi rientrata nel porto di Lipari.