Palermo

Salta l’aumento della Tari ma sono guai per la Rap

PALERMO – Salta l’aumento della Tari, ma se i cittadini saranno ben contenti di non pagare una bolletta più salata (almeno per quest’anno), non è affatto una buona notizia per le casse della Rap e per il servizio di raccolta dei rifiuti.

Il Consiglio comunale non ha infatti votato la delibera di presa d’atto del Pef Tari 2020 che comprendeva i 24 milioni di extracosti (che la Rap ha sostenuto nel 2020 per il trasporto dei rifiuti fuori città a causa della saturazione della sesta vasca di Bellolampo) e la delibera del piano tariffario Tari 2021. Dato che l’anno scorso il Pef non è stato approvato, la delibera predisposta da uffici e Ragioneria generale confermava per il 2020 le stesse tariffe del 2019 e in più spalmava i costi extra nel successivo triennio 2021-2023 (8 milioni all’anno).

Per legge le tariffe Tari devono essere modificate entro il 31 luglio: senza l’approvazione di questa presa d’atto saranno confermate le stesse tariffe ma il Comune non potrà riscuotere la prima rata di 8 milioni, con il rischio che l’anno prossimo i palermitani si ritroveranno un rincaro ancora più salato di 12 milioni.

Il ragioniere generale Paolo Bohuslav Basile, che è arrivato a paventare il danno erariale, ha sottolineato inoltre che la possibilità di spalmare i costi extra è (e dovrebbe rimanere) “un’eccezione” perché nel 2019 i costi extra furono risarciti alla Rap con un debito fuori bilancio di oltre 9 milioni. Una soluzione, quella del debito fuori bilancio, che all’epoca Basile non condivise (come ha ribadito all’aula anche questa volta) perché per legge il servizio di raccolta dei rifiuti dovrebbe essere interamente coperto dalla Tari. L’altra opzione, cioè quella di un contributo regionale, non ha mai visto la luce, tanto che il sindaco Leoluca Orlando aveva annunciato l’intenzione di far causa alla Regione Siciliana.

“Se fosse stata approvata – hanno spiegato i consiglieri di Avanti Insieme Valentina Chinnici, Massimo Giaconia e Claudia Rini – questa manovra avrebbe consentito, oltre al riconoscimento degli extra costi alla Rap, un’anticipazione alla stessa azienda di 16 milioni dell’intero ammontare dei crediti che l’azienda vanta dal Comune”.

Il 30 luglio, infatti, la Giunta Orlando ha approvato una delibera sull’avanzo di amministrazione presunto “relativamente all’annualità 2021 – si legge in una nota di Palazzo delle Aquile – in esercizio provvisorio. La quota vincolata e accantonata del risultato di amministrazione disponibile ammonta complessivamente a 26,6 milioni. La posta più significativa sono i 16,1 milioni destinati a coprire gli extracosti sostenuti da Rap a seguito della chiusura della sesta vasca alla discarica di Bellolampo”.

Oltre ai costi extra, l’azienda che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti vanta un potenziale credito di 22-23 milioni per lo smaltimento del percolato, sul quale però è ancora in corso un contenzioso legale con piazza Pretoria. Se i giudici dovessero dare ragione alla Rap, il credito totale nei confronti del Comune ammonterebbe a una cinquantina di milioni.

“Come più volte affermato e ribadito – hanno aggiunto i consiglieri di Avanti Insieme – anche nel corso dell’ultima seduta consiliare, dal segretario generale e dal ragioniere generale, la mancata approvazione di questi atti molto probabilmente genererà effetti devastanti, che si potrebbero configurare in un grave danno erariale per il Comune e in una instabilità aziendale per la Rap. Non è bastata una lunga sessione dedicata per far comprendere a talune forze politiche di opposizione (da qualche mese maggioranza numerica), l’importanza dell’approvazione dell’intera manovra: avevamo chiesto loro di rimanere in aula per permetterci di votarla e approvarla, assumendoci noi stessi la responsabilità, considerato che la maggioranza politica del Consiglio comunale non ha più i numeri che consentano di mantenere aperta la seduta”.

E ora? In attesa di dipanare questa intricata matassa finanziaria il bilancio Rap di quest’anno “è stato congelato”, ha annunciato l’assessore al Bilancio Sergio Marino, che poi ha commentato in una nota: “Purtroppo si è deciso di non decidere. Nonostante un lungo ed acceso dibattito, a fronte delle ripetute considerazioni fornite dal Segretario Generale, dal ragioniere generale e dal collegio dei revisori circa le refluenze di una mancata decisione sugli atti proposti, alla fine ci si trova in una situazione paradossale che certamente non viene incontro alle, pur comprensibili, esigenze della città”.

“Non so – ha concluso – se quanto avvenuto sia recuperabile, ma da parte nostra faremo quanto è nelle nostre possibilità per evitare un danno irrecuperabile al Comune e, quindi, ai cittadini. Mi auguro ci siano le condizioni perché si possa riprendere un dialogo che anche i consiglieri comunali che sostengono la Giunta avevano pure individuato per ridurre gli aumenti nel 2021. Gravare gli extracosti sostenuti da Rap solo sul 2022 e 2023 certamente oggi aiuta i cittadini ma domani appesantirà il prelievo a loro carico. I costi del servizio relativo ai rifiuti vanno obbligatoriamente inseriti nel perimetro Tari e soluzioni diverse comportano percorsi insidiosi. Valuteremo con gli uffici se esistono percorsi che possano portare il Comune in sicurezza”.

Gaspare Ingargiola