Ci sarebbe l’ipotesi dello “sgozzamento” dietro l’assassinio di Saman Abbas, la giovane ragazza pakistana scomparsa a Novellara, nel Reggiano, tra il 30 aprile e l’1 maggio 2021.
Questo sarebbe stato l’esito dell’autopsia svolta sui resti umani ritrovati lo scorso 18 novembre nei pressi di un casolare diroccato, a 700 metri di distanza dalla famiglia di Saman, ritenuta responsabile dell’omicidio e fuggita in Pakistan.
L’esame autoptico sul corpo è durato oltre sette ore al Labanof, l’istituto di medicina legale dell’Università di Milano nell’ambito dell’incidente probatorio disposto dalla corte di assise di Reggio Emilia.
L’autopsia è iniziata alle 14,30 per poi concludersi alle 21,30 di ieri.
Serviranno però gli esami istologici sui tessuti per chiarire se Saman sia stata sgozzata e uccisa o il taglio sia stato effettuato post-mortem.
A dirigere le operazioni è l’anatomopatologa Cristina Cattaneo: alle attività hanno partecipato anche i periti, nominati dai giudici, i consulenti nominati dalle parti, ovvero la Procura, gli imputati e le parti civili, tra cui l’associazione Penelope e l’Ucoii.