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Commemorazione dei caduti, depositata corona d’alloro dal sindaco di San Gregorio Carmelo Corsaro

SAN GREGORIO – Il 4 novembre, giornata della commemorazione dei caduti, il sindaco di San Gregorio, Carmelo Corsaro, ha deposto una corona d’alloro ai piedi del monumento ai caduti di tutte le guerre, in piazza Caduti in guerra, e un mazzo di fiori nell’antico monumento di piazza Marconi. Non uno squillo di tromba né una marcia patriottica. Nemmeno cortei e spettatori. Il tutto in un religioso silenzio.

Insieme a lui l’assessore alla Cultura, Giusi Lo Bianco, l’assessore al Turismo e Spettacolo, Giovanni Zappalà, il comandante della locale stazione dei carabinieri, maresciallo Lorenzo D’Agata, la consigliera Giovanna Treccarichi, gli agenti della Polizia Locale e Carlo Purrello, figlio dell’eroe, medaglia d’oro al valor militare della seconda guerra mondiale, Michele Purrello.

A benedire il momento solenne davanti al monumento è stato il parroco, don Ezio Coco, che ha subito dopo celebrato una messa nella chiesa Madre di Santa Maria degli Ammalati.

“Oggi – da detto don Ezio durante la sua omelia – oltre ai combattenti caduti per la Patria, il nostro pensiero va anche a coloro che combattono sul campo il momento difficile che stiamo vivendo; pensiamo anche a coloro che troviamo per le strade, negli ospedali, in prima linea contro questo nemico invisibile che è il virus”.

In chiesa è intervenuto anche il primo cittadino: “In questi momenti – ha spiegato il sindaco Corsaro – il primo termine che mi viene in mente è ‘identità’; un termine che oggi più che mai va valorizzato e diffuso tra i giovani. L’identità nazionale, quella regionale e quella sangregorese che ha alle spalle oltre 500 anni di storia e di comunità”.
“Traiamo, quindi, da questi momenti, – ha concluso il primo cittadino – la possibilità di riflettere su ciò che oggi abbiamo. I nostri caduti nelle due guerre mondiali hanno preparato, offrendo la loro vita, questa società nuova e moderna. Da quei conflitti, infatti, sono nate le garanzie per una Repubblica e una società più democratica e civile”.