ROMA – Come ogni anno, la festa della donna si trasforma in una escalation di belle parole e buoni propositi e come ogni anno si conclude con il medesimo auspicio: che dalle parole si passi ai fatti.
Della necessità di un cambio di passo nella tutela delle donne e non solo, abbiamo parlato con Barbara Cittadini, presidente Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata).
Dottoressa Cittadini, dobbiamo dunque passare ai fatti. Fatti concreti che, ad oggi, nessuno ha visto. Da quali priorità occorre ripartire?
“Dobbiamo ripartire da azioni concrete che siano verificabili. Una delle sfide che potrebbero innescare percorsi virtuosi consiste nel superamento del gender gap, con politiche di incentivazione reali per raggiungere l’equilibrio tra generi. Si tratta di un traguardo già raggiunto in diversi paesi in Europa, mentre l’Italia, purtroppo, resta fanalino di coda. Ridurre la disparità negli ambiti professionali, salariali e non solo, è sicuramente una delle azioni prioritarie nell’agenda delle iniziative da sostenere. L’Italia ne trarrebbe beneficio sia in termini di produttività che di progresso”.
Donne e occupazione: qual è la fotografia della sanità privata in Italia? Ci dia qualche dato anche con riferimento alla Sicilia. C’è una prevalenza della componente femminile anche a livello regionale?
“Come presidente Aiop sono molto fiera di poter dire che la sanità è donna, almeno nel privato. Da una indagine condotta tra il nostro personale emerge che il 69% dei dipendenti è donna, mentre per quanto riguarda il totale dei collaboratori su 100 unità è femminile il 59%. Numeri in controtendenza rispetto a quelli che gli Istituti di statistica pubblicano periodicamente e che registrano un divario tra generi ancora molto evidente, soprattutto nel Mezzogiorno, con una forbice in negativo tra occupazione maschile e femminile di oltre il 25%. Mentre per quanto riguarda il dato regionale, in Sicilia il 55% dei dipendenti è composto dal personale femminile che rappresenta il 46% sul totale dei collaboratori. È un risultato importante che ci impone di raggiungere nuovi traguardi”.
In questo settore secondo lei le donne sono ben supportate sotto il profilo del welfare, delle tutele e della conciliazione tra lavoro e famiglia oppure ci sono difficoltà maggiori trattandosi di un settore molto particolare dove magari si fa più fatica a conciliare professione e vita privata?
“Non c’è dubbio che le donne, presenti in ambito lavorativo sanitario come ho accennato in numero superiore agli uomini, siano costrette a ottimizzare e armonizzare come possono i tempi della vita professionale e quelli da dedicare alla famiglia. Il settore della sanità, seppur a piccoli passi, mostra di avere innescato un cambiamento in tal senso, ma il percorso da compiere è ancora lungo. Dal canto nostro, come Aiop, non faremo certo mancare il necessario sostegno, nella convinzione che solo rispettando i diritti delle donne sarà possibile agevolare un iter di uguaglianza tra i generi, che finora esiste, purtroppo, solo a parole”.
Una grande sfida ci aspetta, quella della ricostruzione post-pandemia: quali proposte volete portare al nuovo governo per una sanità ancora più efficiente?
“Dopo un anno, la pandemia da Covid-19 è, ancora, in piena evoluzione e non possiamo parlare di ricostruzione post, ma bisogna focalizzarsi con la massima attenzione e concretezza sulle necessità attuali, per porre le basi della sanità del futuro. Serve una politica che sia davvero al servizio dei cittadini, soprattutto ora che con l’emergenza sanitaria si è arrivati alla piena consapevolezza dell’importanza, sempre più strategica, del settore sanitario. Tra le altre priorità, è necessario investire, altresì, su una formazione professionale di qualità e sulla ricerca scientifica, che deve essere sostenuta con nuove risorse. L’obiettivo è quello di garantire un cambio di prospettiva che, una volta realizzato, possa essere funzionale al benessere individuale, familiare e collettivo del Paese, ponendo il welfare dell’Italia in linea con le direttive e le politiche europee, per garantire una sanità all’altezza e accessibile per tutti i cittadini”.