Sanità

Sanità, Fnmoceo: “Presenza medici e infermieri in ambulanze salva vite”

ROMA – “Ancora una volta invitiamo le Regioni e il ministero della Salute a garantire su tutti i mezzi di soccorso avanzato” la presenza di medici e infermieri insieme, “come previsto dalle norme e dai contratti di lavoro, abbandonando la logica del risparmio in un ambito dove la professionalità e le competenze specifiche per le due professioni rappresentano la migliore garanzia per un’assistenza efficace ed efficiente”.

Lo afferma il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, citando “i risultati straordinari della Puglia, ai primi posti per bassa mortalità per infarto miocardico acuto secondo la classifica del Sole 24 Ore, che mostrano come medici e infermieri insieme sui mezzi di soccorso avanzato riescano a tutelare meglio di qualsiasi algoritmo la salute dei cittadini”.

“Nella classifica che prende in esame la mortalità per infarto miocardico acuto (morti ogni 1.000 abitanti 2012-2016, dati Istat) – riferisce Anelli – 5 province pugliesi sono infatti tra le prime 10 in Italia per miglior performance, con maggior numero di vite salvate. Taranto (940,1 punti) è al secondo posto assoluto dopo Sassari, seguita da Bari al terzo posto (919,6 punti) e dalla Bat al quinto posto (887,6 punti), mentre Foggia (821,8 punti) e Lecce (815,5 punti) chiudono rispettivamente al nono e decimo posto. Non è un caso che 5 su 6 province in Puglia, Regione che assicura la doppia presenza, del medico e dell’infermiere, nell’80% degli interventi in codice rosso, registrino risultati eccellenti nella riduzione della mortalità da infarto acuto del miocardio, che è una patologia tempo dipendente”, spiega il presidente Fnomceo.

“La presenza contemporanea dei medici e degli infermieri – conclude – garantisce infatti la messa a disposizione del paziente delle migliori competenze possibili, ognuno per il proprio compito, in maniera sinergica. Nessun algoritmo potrà mai sostituire una professionalità; né qualsiasi tipo di task shifting, ossia il trasferimento di competenze da una professione a un’altra, potrà mai surrogare la sinergia e l’efficacia delle due professioni insieme”.