La Sicilia ha nella sanità un tasto dolente che tende ad acuirsi. Le liste d’attesa interminabili non sembrano affare di facile soluzione. Manca il personale, ed anche la dotazione tecnica è insufficiente. Argomento più volte trattato dal presidente della Regione Renato Schifani, in particolare con riferimento alla carenza di personale medico ed infermieristico non reperibile in tempi brevi. Anche il bando per l’arruolamento di medici stranieri non ha prodotto nulla di rilevante e adesso il governo Schifani ha programmato l’intenzione politica di avviare concorsi e mobilità per implementare i servizi e garantire i LEA, mettendo nero su bianco le linee programmatiche di intervento nel DEFR 2025-2027.
La necessità di intervento, di somma urgenza, coincide con due attività politiche dell’ARS grossomodo coincidenti. Una è certamente la discussione sul DEFR, l’altra è una discussione che approderà prossimamente in aula riguardante l’autonomia differenziata che potrebbe, come da molti ipotizzato, costituire motivo ulteriore di migrazione dei medici dalla Sicilia verso altre regioni. Nel frattempo, per non farsi mancare nulla, all’interno dello stesso partito del presidente della Regione Siciliana è in corso uno scontro che vede casus belli il dirigente generale del Dipartimento per la pianificazione strategica dell’Assessorato della Salute.
Con la guerra in casa – nello specifico casa Forza Italia – anche i gruppi di opposizione sferrano colpi. Martedì in seduta all’ARS il capogruppo del PD Michele Catanzaro ha criticato aspramente il presidente Schifani e la maggioranza per lo stato di salute della sanità siciliana: “Mentre le strutture sanitarie pagano il prezzo della carenza di organico e le liste d’attesa sono sempre più ingolfate, il governo, con presunzione ed arroganza, ha pensato solo alle nomine ed alle poltrone da occupare e di questo il presidente Schifani deve rendere conto ai siciliani intervenendo in aula”.
Giovedì è poi arrivato anche il Movimento 5 stelle con un altro incarico sospetto. Un’interrogazione parlamentare, una richiesta accesso agli atti relativa all’ispezione assessoriale all’ospedale Civico e una richiesta di audizione in Commissione sanità all’Ars sul conferimento dell’incarico di direttore della Cardiochiurgia pediatrica del Civico al dottor Fabrizio De Rita. Il dibattito sulla sanità procede quindi scoppiettante con al centro incarichi e nomine in attesa di avviare la discussione sulla programmazione politica e finanziaria per il prossimo triennio della giunta Schifani.
La sanità è però ben presente nel DEFR 2025-2025 del governo e su alcuni aspetti sarà accesa la discussione. Per abbattere le liste d’attesa, oltre ad avviare le procedure concorsuali e di mobilità, la giunta Schifani intende impiegare integralmente, fino all’ultimo euro, le risorse ministeriali contando molto anche sul concorso delle strutture sanitarie private accreditate. Quello del privato è un aspetto cruciale per il governo, tanto da prevedere un aggiornamento delle norme per la semplificazione degli iter di accreditamento ed il potenziamento delle attività di verifica per la concessione degli stessi.
Ci sono anche i fondi del PNRR, Missione 13, con cui il governo intende potenziare la dotazione tecnologica ed infrastrutturale, investendo anche sulla riqualificazione edilizia ospedaliera del capoluogo. Per questa linea di interventi sono state programmate risorse per un ammontare di un miliardo e cento milioni. Restano invece invariati i saldi previsti per le spese correnti. I quasi 10,6 miliardi del 2024 (quasi 10,7) sono sostanzialmente confermati anche nel triennio del DEFR con 10,7 miliardi nel 2025 e poi di nuovo 10,6 miliardi di euro per il 2026 ed il 2027. Parallelamente le intenzioni politiche sono quelle di procedere con la Missione 6 del PNRR circa Case ed Ospedali di Comunità e di continuare a perseguire la realizzazione del Fascicolo Sanitario Elettronico.
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