RAGUSA – Sono arrivate da più fronti, negli ultimi giorni, polemiche verso l’Azienda sanitaria provinciale. Si tratta, in primis, delle problematiche relative al pronto soccorso di Vittoria, denunciate dal sindaco, Francesco Aiello.
“Sanità vittoriese al punto di rottura – ha evidenziato il primo cittadino di Vittoria -. Pronto soccorso come una trincea, massimo rispetto per il personale medico e paramedico, ma i servizi sono insostenibili per una società civile: preparo una protesta clamorosa, questa porcheria deve finire”.
Si aspetta più di dieci ore al pronto soccorso per essere visitati, mancano i medici, il personale è ridotto e intanto sono i cittadini a pagare il prezzo più alto per decisioni che arrivano dall’alto.
E poi si discute a Pozzallo, dove il sindaco Roberto Ammatuna ha chiesto informazioni sul Presidio territoriale di assistenza. I tempi si stanno allungando, i ritardi rischiano di compromettere i finanziamenti.
“Nelle more dell’espletamento delle procedure di selezione per reperire altri tecnici da dedicare espressamente al Pnrr – ha sottolineato Ammatuna – il personale in servizio presso l’U.O.C. Servizio tecnico, in questi mesi, ha comunque dovuto garantire l’attività ordinaria e straordinaria, quest’ultima imposta dall’emergenza pandemica e dalle sue ricadute sulle linee d’investimento dell’azienda e sulla priorità degli interventi. In ogni caso la progettazione del Pta di Pozzallo non si è mai fermata”.
A breve si dovrebbero avere delle novità ma per adesso è tutto in stasi. L’Asp, comunque, vuole rassicurare i cittadini di tutta la provincia. Ci sono i problemi ma non vanno ingigantiti.
“Rassicuriamo i cittadini che è lungi da questa direzione strategica la volontà di innescare polemiche, men che meno litigi, coi sindaci della nostra provincia – hanno sottolineato dai vertici dell’Asp -. Siamo perfettamente consci delle difficoltà dei primi cittadini e del ruolo di sentinella che essi ricoprono all’interno delle rispettive comunità. E siamo perfettamente in linea, inoltre, con la richiesta di ‘buona sanità’ proveniente dal territorio: è obiettivo dell’Asp di Ragusa continuare a garantire servizi dagli standard elevati, in grado di soddisfare la richiesta dell’utenza”.
Inoltre l’Asp sostiene che “non si rintracciano criticità rilevanti o episodi fuori dal comune”.
In realtà passare 10 ore pronto soccorso – non avviene purtroppo solo a Vittoria ma anche a Modica, per citare solo un’altra città – è già di per se una gravissima criticità che non può darci per nulla un sentore di normalità. Se qualcosa nell’organizzazione non va, se i medici o gli infermieri non bastano, si dovrebbe chiarire dov’è il problema e qual è l’anello che non funziona nella catena sanitaria. Perché se le lamentele arrivano da più fronti, è probabile che nelle polemiche ci sia qualcosa di concreto.