“Io credo che bisogna far sì che chi si laurea vada a ricoprire alcuni ruoli che oggi sono un po’ trascurati o non presi molto considerazione dai neolaureati. Penso soprattutto all’emergenza-urgenza: stiamo preparando un pacchetto per far sì che chi lavora in emergenza-urgenza sin dagli anni della scuola di specializzazione possa avere una premialità legata a un lavoro che è particolarmente usurante“. Lo ha evidenziato il ministro della Salute Orazio Schillaci, oggi a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
Entrando nel dettaglio delle premialità su cui si sta lavorando, Schillaci ha spiegato che l’obiettivo è “far sì che chi presta servizio di emergenza-urgenza abbia un’anzianità di servizio che venga riconosciuta in maniera premiale. Cercheremo il prima possibile di anticipare quanto previsto nella Legge di Bilancio per il primo gennaio 2024 per chi lavora in emergenza-urgenza e anticiparlo almeno di 6-7 mesi”, ha aggiunto riferendosi all’aumento dell’indennità previsto. Il sistema sanitario nazionale ha “quello che io definisco il capitale umano, gli operatori, che sono tra i migliori al mondo, meritano rispetto e vanno aiutati”, ha continuato il ministro, sottolineando la necessità di non dimenticare gli operatori che abbiamo definito eroi in pandemia.
“Dobbiamo cercare di far sì che il Servizio sanitario nazionale sia sempre più attrattivo – ha ribadito – Veniamo da 10 anni, tolto il Covid, di definanziamento continuativo del Ssn. Quello che viene quotidianamente descritto sui giornali è quello che è stato fatto prima dell’avvento di questo Governo. Io sono sicuro che questo Governo ha a cuore il Ssn e cercheremo di investire anche sul capitale umano”. Il Covid è stato “qualcosa di totalmente inaspettato – ha osservato Schillaci – La Lombardia ha pagato un prezzo molto alto in termine di vite umane. Il mio pensiero va innanzitutto alle vittime e ai loro parenti, ma soprattutto agli operatori sanitari che in situazioni spesso difficili e complicate si sono prodigati contro un virus sconosciuto e molti anche a costo della vita. Il mio primo pensiero va a chi non c’è più e agli operatori sanitari che hanno dimostrato tutto il loro valore”.