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Sant’Agata, l’omaggio di Vincenzo Spampinato alla Patrona

In occasione delle festività agatine non poteva che essere la dolce e appassionata musica del maestro Vincenzo Spampinato a rappresentare il malcontento e il vuoto che la comunità catanese vive in questo momento. Viste le restrizioni opposte ai festeggiamenti dovuti all’attuale pandemia in atto, alcuno dei momenti più salienti della festa votata alla Padrona della Città Sant’Agata avrà luogo.

Parole toccanti vibrano attraverso la voce del Maestro che nel brano dedicato alla Santa, ha modo di ripercorrere tutte le tappe che il fercolo segue e persegue ogni anno. Dai suoi versi così leggiamo: “Dimmi come faccio senza di te, senza luminarie e fuochi d’artificio, senza il cordone della ‘vara’ (fercolo) senza la ‘salita di Via S. Giuliano’. Ma io stanotte salirò fino al Borgo (piazza Cavour), senza la nostra Santa non siamo nessuno, non puoi sapere quanto mi manchi, io sono una goccia del tuo mare di fazzoletti bianchi”. E a noi tutti non resta che urlare: “Cittadini evviva Sant’Agata“.