L’ex sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando, lascia il carcere, dove si trovava dal 17 aprile scorso e va agli arresti domiciliari.
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Lo ha deciso Tribunale del riesame di Catania accogliendo il ricorso contro il rigetto del gip a un’istanza di scarcerazione.
Una richiesta nata anche dopo che Rando si era sottoposto a un lungo interrogatorio alla presenza del suo legale, l’avvocato Tommaso Tamburino. Rando è indagato nell’ambito dell’operazione Pandora, nata da indagini dei carabinieri su presunte infiltrazioni della criminalità organizzata ed episodi di corruzione al Comune di Tremestieri Etneo.
Secondo la Procura di Catania, l’ex sindaco Santi Rando avrebbe accettato la promessa di due affiliati a Cosa nostra, Vito Romeo e Francesco Santapaola, durante le Comunali del 2015. Questa consisteva nel procurargli voti in cambio della disponibilità ad assegnare appalti pubblici a imprenditori loro vicino o avvicinabili dall’organizzazione mafiosa. Oltre all’ipotesi di voto di scambio politico mafioso, a Rando la Procura di Catania contesta reati contro la Pubblica amministrazione, come corruzioni e turbate libertà negli incanti.
La giudice Carla Aurora Valenti ha così motivato in aprile la necessità di portare in carcere l’ex sindaco: “Rando non ha affatto smesso di delinquere, conseguendo anche la seconda elezione (nel 2021, ndr) in modo illecito e – si legge nell’ordinanza – connotando di azioni criminali di notevole gravità tutta la sua azione in qualità di pubblico ufficiale, strumentalizzando il potere connesso al suo ruolo per il perseguimento di fini egoistici”. Secondo la gip, se con i mafiosi si sarebbe mostrato disponibile a trattare, Rando nei rapporti all’interno del Comune avrebbe fatto leva su “una penetrante capacità di influenza” sui dirigenti amministrativi. “Le indagini hanno mostrato la costante strumentalizzazione dei poteri connessi alla sua funzione per biechi interessi privati”, si legge nel documento.
“Non lo frequento e non ricordo di averlo frequentato. È conoscente di mio fratello”. È solo una delle dichiarazioni con cui l’ex sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando, ha preso le distanze da persone legate alla criminalità organizzata. Le frasi sono contenute nel verbale dell’interrogatorio a cui Rando è stato sottoposto, all’interno della casa circondariale di Siracusa.
Ai magistrati titolari dell’inchiesta Rando ha ammesso di avere percepito più volte mazzette da parte degli imprenditori che operavano a Tremestieri nell’ambito di lavori pubblici. Ha negato, invece, qualsiasi contatto consapevole con la criminalità organizzata.
Tra gli indagati nell’inchiesta Pandora ci sono anche Pietro Alfio Cosentino, ritenuto vicino al clan Santapaola-Ercolano e Luca Sammartino.