Agricoltura

Sarà una vendemmia lunga e difficile in Sicilia

Emozioni, tradizioni ma anche preoccupazioni e fatica, la vendemmia è sempre un momento importante in Sicilia per molteplici ragioni legati alla storia della viticoltura, all’economia e all’importanza che il vino dell’isola negli ultimi anni è cresciuto sempre di più per qualità e fatturato.

E’ scattato il via ai cento giorni che caratterizzano la vendemmia più lunga d’Italia: iniziata lo scorso 1 Agosto nella Sicilia Occidente (in ritardo di qualche giorno rispetto al 2022) quest’anno è stata attesa con preoccupazione a causa del susseguirsi di condizioni climatiche estreme: dalle piogge torrenziali di maggio e giugno al caldo estremo di luglio, fino agli incendi e la presenza di attacchi fungini.

“Difficile fare stime accurate, ogni territorio presenta delle condizioni uniche”

Nonostante il quadro difficile ed un calo quantitativo stimato intorno al 35 % la qualità delle uve in Sicilia non sembra essere compromessa, grazie anche al ritorno delle temperature più fresche e alle lavorazioni delle ultime settimane: “E’ ancora difficile e prematuro fare stime accurate sulla produzione che, com’è giusto, si differenzia in ogni zona – sottolinea la neo presidente di Assovini Sicilia Mariangela Cambria – Ogni territorio presenta delle condizioni climatiche e dei suoli unici che si traducono nella straordinaria diversità e varietà della produzione vitivinicola siciliana, la vendemmia 2023 sarà all’insegna della qualità e non della quantità”.

La raccolta delle uve è iniziata nei giorni scorsi in provincia di Trapani con le varietà internazionali: “inizieremo a breve con la base spumante del nostro Catarratto e poi lo Chardonnay per inaugurare un’annata non semplice – sottolinea Stefano Caruso di Caruso & Minini – i nostri vigneti si arrivano fino ai 450 metri di altezza e l’altitudine, insieme ai venti e alla particolarità dei suoli, è stata di aiuto per ridurre al minimo le difficoltà e preservare i vigneti da cui provengono i nostri cru”.

“Su Biancavilla e Milo abbiamo alte aspettative per i vini bianchi”

Giovedì 3 Agosto è iniziata anche a Menfi, Città Italiana del Vino 2023, e proseguirà con le varietà autoctone sulle isole minori e, infine, sull’Etna dove mancano ancora un paio di mesi all’inizio della vendemmia: “Su Milo e Biancavilla abbiamo alte aspettative sui vini bianchi – sottolinea Jacopo Maniaci di Tenuta di Fessina – a Rovittello, nord del vulcano, abbiamo registrato un calo del 30% rispetto allo scorso anno ma ad oggi i vigneti storici dell’azienda stanno reagendo bene ad un’annata non certo lineare”.

Gli incendi che hanno assediato Catania nei giorni scorsi hanno causato ulteriori problemi: “Siamo molto amareggiati per le fiamme che sono arrivate a ridosso dei vigneti ma alla fine non abbiamo avuto danni eccessivi – sottolinea Marco Iuppa dell’azienda agricola Iuppa – in generale è ancora presto per fare delle previsioni ma ad oggi non abbiamo notato variazioni quantitative in difetto, anzi”. Un’annata a diverse velocità che ben racconta la straordinaria varietà di un’isola che in lungo e largo offre argomenti e realtà differenti anche nel corso di una vendemmia non regolare come questa che, come ogni anno, sarà tra le più lunghe ed affascinanti del mondo.