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Save the Children: 1 ragazza su 3 subisce o assiste a abusi migrando

Una ragazza migrante su tre intervistata in Nord Africa subisce o è testimone di abusi sessuali o altre forme di violenza di genere, mentre scappa dal Paese d’origine per cercare un futuro migliore in altri luoghi.

Conflitti, violenze, mancanza di prospettive di lavoro, dissidi familiari ed esposizione ad abusi, matrimoni forzati sono tra i fattori che spingono le ragazze a migrare verso o attraverso il Nord Africa. Lo afferma Save the Children, l`Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro, in uno studio, realizzato in collaborazione con il centro Samuel Hall, intitolato “Girls on the Move in North Africa, che si basa su interviste realizzate nel 2022 a bambine, ragazze e giovani donne di età compresa tra i 9 e i 24 anni, principalmente provenienti da Paesi dell’Africa sub-sahariana, che migrano verso o attraverso la Libia, Tunisia e Marocco o arrivano in Italia e Spagna.

Disastri, conflitti e violenze hanno portato a un numero record di persone che lasciano i loro Paesi d’origine e circa 281 milioni di persone in tutto il mondo sono migranti. Il Medio Oriente e il Nord Africa ospitano il maggior numero di minori migranti e il numero di ragazze migranti è in aumento. La ricerca, condotta da Save the Children e dalla Samuel Hall, ha anche rilevato che una ragazza su cinque intervistata cita la violenza domestica come motivo della migrazione, mentre una ragazza su sette ha menzionato la fuga per sfuggire a matrimoni forzati o precoci.