Oltre duecento migranti che erano rimasti sul molo Favaloro di Lampedusa, dove avrebbero dovuto trascorrere la notte, sono stati trasferiti prima dell’alba all’hotspot.
Sull’isola soffia un forte vento di Levante che stamane ha impedito l’arrivo del traghetto che avrebbe dovuto trasferire a Porto Empedocle alcuni degli oltre mille ospiti del centro d’accoglienza.
Il vento impedisce l’attracco a Cala Pisana della nave quarantena “Allegra”, mentre un gruppo di 17 migranti è stato intercettato al largo di Lampedusa dalla Guardia costiera che sta scortando l’imbarcazione verso il porto.
L’hotspot al momento garantisce ospitalità e assistenza a 1.725 persone. Per stasera, la Prefettura di Agrigento ha programmato il trasferimento di 80 migranti con il traghetto di linea Cossydra, che giungerà all’alba di domani Porto Empedocle. Mentre per domattina viene ipotizzato – ma dipende dalle condizioni del mare del canale di Sicilia – il trasferimento di altri 200 migranti con il traghetto Sansovino. In rada di Lampedusa c’è la nave quarantena “Azzurra”, con 600 posti disponibili ma bloccata in rada a causa del mare agitato. Non è chiaro se riuscirà nelle prossime ore ad attraccare a Cala Pisana. La Prefettura di Agrigento sta coordinando, con l’ausilio delle forze dell’ordine, tutte le operazioni e le iniziative per fronteggiare l’emergenza legata alla nuova ondata di sbarchi sull’isola.
Il rimorchiatore Asso 30 ha sbarcato al molo commerciale di Lampedusa 17 subsahariani, fra cui una donna e 6 minori. Il gruppo di migranti era stato rintracciato a circa 16 miglia a sud di Lampedusa (Ag) a bordo di una imbarcazione che è stata lasciata alla deriva. Dopo gli accertamenti sanitari le persone sono state accompagnate all’hotspot dove ci sono 1.748 persone.
“Altri arrivi questa notte a Lampedusa dove ormai si è superata ogni logica e ogni dignità – a dichiararlo il responsabile regionale dei dipartimenti della Lega Igor Gelarda . Ai 1500 migranti presenti dentro il centro, che ha una capienza per meno di 300 persone, se ne sono aggiunti un altro migliaio questa notte. Che sono stati tenuti all’addiaccio nella zona del Porto.
Mentre 5 milioni e mezzo di siciliani sono prigionieri della zona arancione, siamo costretti anche ad affrontare questa assurda emergenza. Bene ha fatto Salvini ha chiedere incontro con Draghi, visto che quello di questi giorni è solo un piccolo assaggio di ciò che accadrà nei prossimi mesi. Oltre ad i costi enormi per la gestione di questa emergenza, comprese le nuove navi quarantena che si dovranno appaltare, non è giusto che ci siano migliaia di attività commerciali in Sicilia ormai al collasso e 5 milioni e mezzo di Siciliani in arancione, mentre i porti sono spalancati.
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensa il sindaco Orlando, e tutti quelli come lui che hanno sempre portato avanti il mito inesistente della cultura dell’accoglienza. Cosa pensano davanti ad un dramma di questo tipo, che vede l’Europa girarci le spalle, i lampedusani abbandonati e prigionieri nella loro stessa isola. E soprattutto un problema covid che rischia di scoppiare prepotente, in mezzo a questa promiscuità inverosimile, aggravata da possibili varianti africane. O si interviene immediatamente o la Sicilia verrà invasa. conclude Gelarda “