Prosegue il braccio di ferro tra il Governo e le associazioni dei benzinai dopo le ultime misure adottate da Roma sulla trasparenza dei prezzi dei carburanti.
Il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, continua a cercare il dialogo, sottolineando che vi sono margini per migliorare il decreto carburanti che è stato firmato la scorsa settimana dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e che obbliga i benzinai a esporre un cartello che indichi il prezzo medio nazionale della benzina.
Il titolare del dicastero, in occasione dell’ultimo tavolo, ha aperto a un alleggerimento delle sanzioni. La chiusura dell’attività per omessa comunicazione dell’aggiornamento del prezzo potrebbe giungere solo dopo quattro omissioni in 60 giorni e non più dopo la la terza.
La stessa, inoltre, potrebbe essere decisa da uno a 30 giorni (in precedenza di parlava da una settimana a tre mesi). Si abbassano anche le multe per l’omessa comunicazione, che passeranno da un minimo di 200 euro a un massimo di 800 euro.
Tuttavia, le associazioni continuano a ritenere le misure insoddisfacenti. Per i giorni del 25 e il 26 gennaio è stato confermato lo sciopero dei benzinai, con la chiusura che sarà ridotta da 60 a 48 ore.
La serrata avrà inizio alle 19 del 24 gennaio e si concluderà alla stessa ora del 26 gennaio e riguarderà anche le pompe che offrono un servizio di self service. Potrebbero comunque essere garantiti i servizi minimi essenziali. Rimarranno disponibili le stazioni di servizio gestite direttamente dalle compagnie petrolifere.