“A queste condizioni lo sciopero è confermato”. E’ questo il pensiero, quello che dicono i gestori degli impianti alle condizioni imposte nel decreto sulla trasparenza dei prezzi.
Resta confermato, almeno per il momento, lo sciopero dei benzinai previsto per il il 25 e il 26 gennaio. Ai gestori delle pompe di carburanti di Fegica e Figisc Confcommercio non piace il decreto sulla trasparenza dei prezzi pubblicato sabato dal governo, soprattutto nella parte relativa alle sanzioni che rischiano i benzinai, e affermano che “a queste condizioni è confermato lo sciopero” già indetto per il 25 e 26 gennaio.
Ad essere considerate “inaccettabili” dai gestori sarebbero le multe fino a 6mila euro per i cartelli senza la segnalazione del prezzo medio, con sospensione dell’attività fino a 90 giorni in caso di recidiva: “Così ricade ancora una volta tutto su di noi, come se fossimo i colpevoli degli aumenti dei prezzi, non ci stiamo”.
“L’incontro previsto per domani con il Governo, che peraltro non è stato ancora convocato, sottolinea, “non nasce certamente sotto i migliori auspici, né ci mette in uno stato d’animo sereno. Al Presidente del Consiglio facciamo appello direttamente perché riassuma alla responsabilità collegiale del Governo la direzione del negoziato e perché cessi questo continuo stillicidio di iniziative e provvedimenti assunti da singoli esponenti, i quali sembrano giocare ciascuno una propria partita. Lo sciopero al momento è confermato. La soluzione è nelle mani di un negoziato specifico che non può partire se non in condizioni di assoluta serietà e competenza sui problemi di un settore che attendono risposte da troppo tempo”.