“Un’azione di ‘contenimento’, come è stata chiamata, con la mano così pesante contro attivisti noti che manifestavano pacificamente e anche contro i giornalisti che facevano il loro mestiere, lascia di stucco, è sintomo di un clima pesante. Un clima che la stessa Meloni sta contribuendo ad alimentare”. Così il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, a proposito degli scontri fra polizia e manifestanti avvenuti ieri a Palermo a margine del comizio della leader di FdI Giorgia Meloni.
“Il confronto democratico, la civile protesta contro idee e politiche che non si condividono, esigono libertà di espressione e di potere essere praticati serenamente, soprattutto durante snodi delicati come quelli rappresentati dai periodi elettorali – aggiunge Mannino – Dovrebbe invece destare preoccupazione e essere posto sotto la massima attenzione l’atteggiamento di taluni candidati della destra che non esitano in queste ore a inneggiare al fascismo e ai periodi più bui della storia dell’Europa e dell’Italia. Vogliano andare avanti, non tornare indietro, la democrazia va protetta”.
Intanto, sta facendo il giro del web il video girato dalla collega di Repubblica, Alessia Candito, in piazza proprio durante le cariche della polizia, e pubblicato sulla propria pagina facebook.
“L’Associazione stampa parlamentare siciliana si schiera a fianco dei colleghi giornalisti che ieri pomeriggio sono stati coinvolti in alcuni episodi per le strade di Palermo durante gli interventi della polizia mentre in piazza Politeama era in corso il comizio della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. In particolare, l’Associazione si stringe attorno alla cronista di Repubblica Alessia Candito, colpita e caduta per terra mentre stava documentando l’intervento degli agenti in tenuta antisommossa nei confronti di alcuni manifestanti scesi in piazza per contestare e tenuti a distanza dal comizio elettorale”. E’ quanto si legge in una nota dell’associazione stampa parlamentare siciliana.
“Solidarietà anche a tanti altri cronisti e operatori spintonati durante le fasi concitate in via Ruggero Settimo e al collega giornalista identificato dalle forze dell’ordine solo perché stava scattando delle foto ai cartelli mostrati dai manifestanti – prosegue la nota – Deplorevole inoltre l’azione dei no-vax che hanno imbrattato i muri dove ha sede l’Ordine dei giornalisti. L’Associazione si augura che si tratti solo di episodi e non della restaurazione di un clima che deve appartenere solo alla storia”.