Cronaca

Scordia, violenta rissa tra minori in campo: 9 provvedimenti DASPO

Un incontro di calcio tra ragazzini si trasforma in una violenta rissa al campo comunale di Scordia, in provincia di Catania. Protagonisti dell’episodio 9 giocatori minorenni di una squadra partecipante al torneo Allievi Under 17 provinciale, raggiunti da altrettanti provvedimenti di DASPO emessi dalla Questura di Catania.

I fatti si sono verificati lo scorso 6 maggio, quando, al termine dell’incontro di calcio, alcuni giocatori hanno accerchiato e aggredito gli atleti della squadra antagonista, mentre questi ultimi esultavano per il risultato ottenuto. In quei momenti, dagli spalti, alcuni tifosi hanno invaso il terreno di gioco, unendosi all’azione violenta dei calciatori.

Necessario l’intervento dei carabinieri per ripristinare l’ordine e la sicurezza in campo. A seguito delle violente aggressioni, uno degli assistenti arbitrali, 7 giocatori e l’allenatore della squadra di casa sono stati costretti a ricorrere alle cure del personale medico al Pronto Soccorso.

Rissa tra minori in campo a Scordia: i provvedimenti

Per i gravi comportamenti tenuti, ai nove giocatori è stato fatto divieto di accedere agli stadi dove si disputano gli incontri di calcio di campionato di serie A, B, C e D, incluse tutte le Categorie Giovanili (Eccellenza, Promozione, 1^, 2^, 3^ Categoria) e Giovani Dilettanti (Juniores e Allievi Under 15/16/17), coppe nazionali e internazionali o partite amichevoli. In più, i 9 non potranno partecipare agli incontri di calcio a 5 con squadre iscritte al campionato di serie A, A2, B, C1, C2 e D, incluse le coppe nazionali e internazionali o partite amichevoli e la Nazionale Italiana di calcio a 5, sia maschili che femminili. Il provvedimento vale per partite disputate sul territorio italiano, ma anche negli altri Stati dell’Unione Europea.

I minori non potranno neanche accedere ai luoghi interessati alla sosta, al transito o al trasporto di coloro che partecipano o assistono alle manifestazioni.

I provvedimenti, ritenuti necessari per impedire nuove turbative per l’ordine e la sicurezza pubblica, sono stati adottati al termine di un’immediata ma approfondita e complessa attività istruttoria della Divisione Anticrimine della Questura, basata sull’attività d’indagine compiuta dalle forze di polizia, sulla documentazione ufficiale della federazione, sugli atti compiuti dal direttore di gara e sui referti di Pronto Soccorso.

Sulla base degli elementi raccolti, i 9 giovani calciatori sono stati, dunque, ritenuti soggetti pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica in occasione di manifestazioni sportive. I provvedimenti interdittivi hanno una durata che va dai 2 ai 3 anni, anche a causa della gravità delle azioni commesse.