Istruzione

Scuola, allarme Gilda, “In classi pollaio e senza distanziamento”

La scuola sta per ripartire anche in Sicilia, non più in didattica a distanza (DAD), ma in presenza e seguendo le regole previste per la prevenzione dal contagio dal Coronavirus. Per i docenti si è reso necessario introdurre l’obbligo vaccinale, persistono alcune criticità legate alle strutture scolastiche e alle composizioni delle classi, alcune molto numerose rispetto agli spazi disponibili per le aule. Di questo abbiamo parlato con Giorgio La Placa di Gilda Catania.

Mancano pochi giorni alla riapertura delle scuole. Qual è la situazione in Sicilia a poche ore dal suono della prima campanella dell’anno? Quali le criticità più urgenti da risolvere, se ce ne sono?

“I docenti siciliani hanno sempre dimostrato grande senso di responsabilità, nonostante non ci siano le reali condizioni di sicurezza. Gli insegnanti, come tutti i professionisti, sono comunque pronti ad adempiere al proprio dovere. I problemi principali sono dati dalle strutture scolastiche fatiscenti e non a norma, insieme all’enorme affollamento delle aule e, in alcuni casi, alla mancanza di dispositivi di sicurezza. Mi viene riferito che quest’ultimo aspetto è quasi sempre a carico dei singoli lavoratori. Tra l’altro, il nuovo protocollo anticovid non prevede più l’obbligo del distanziamento, e questo preoccupa tutti”.

Qual è stata la risposta del personale scolastico all’obbligo vaccinale?

“Come sindacato non abbiamo mai avuto dati ufficiali. Dalle indicazioni fornite alla stampa da parte dell’assessore regionale Lagalla, il 90% del personale scolastico è vaccinato. Dunque una percentuale superiore alla media nazionale. Mi sembra che questo gran parlare dell’obbligo vaccinale dei docenti sia stato solo un espediente mediatico per nascondere la questione delle classi pollaio, che purtroppo è il grande problema della scuola, soprattutto in Sicilia”.

Quale invece è il pensiero dei genitori in relazione al rientro in aula dei propri figli?

“Da genitore sono preoccupato, sapendo che è stato eliminato l’obbligo del distanziamento. Mi preoccupa anche l’obbligo delle mascherine per l’intera durata della giornata e sono amareggiato del fatto che la scuola, purtroppo, continui a essere abbandonata dalla politica, che se ne interessa solo per strumentalizzazione mediatica e non per dare risposte concrete”.

Prevede ulteriori misure a salvaguardia del mondo scolastico dalla pandemia o quelle adottate sono le migliori possibili al momento?

“Il rapporto fra pandemia, vaccinazione e scuola è ancora lasciato al dibattito scientifico. Un passaggio che non può essere gestito e risolto solo col richiamo all’obbligo di vaccinazione. In questi anni abbiamo sentito parlare di grandi investimenti nella scuola ma, oggettivamente, non abbiamo visto nulla. È evidente che i soldi sono stati spesi male. È dovere costituzionale dello Stato comporre classi che non superino i 20 alunni, in aule “abitabili” e con insegnanti stabili. Questa soluzione permetterebbe ai docenti di seguire meglio i ragazzi e far recuperare loro le lacune accumulate nei due anni di DAD”.

Gianluca Virgillito