Istruzione

Scuola, gli esami di Maturità si faranno con le mascherine

Le mascherine faranno la loro apparizione anche all’esame di maturità che inizierà il 17 giugno: se, come sembra ormai certo, si svolgerà in presenza, i sei commissari interni, quello esterno e il maturando indosseranno le mascherine ma è probabile poi che, sedendo a una certa distanza, lo studente potrà togliersela per svolgere più agevolmente il colloquio orale che dovrebbe durare circa un’ora.

Questo lo scenario che si ipotizza in vista dell’esame di Stato per delineare il quale è attesa a brevissimo una ordinanza del ministero dell’Istruzione.

La attendono con ansia non solo gli studenti ma anche i presidi e i presidenti delle Province che devono organizzare gli esami nei 7300 istituti superiori della Penisola che sono, appunto, di competenza provinciale.

Divieto di assembramenti all’esterno delle scuole

L’organizzazione prevederà il divieto di assembramenti all’esterno delle scuole, né di studenti né di parenti dei maturandi, i bidelli dovranno vigilare in tal senso; ogni giorno verranno esaminati 5-6 ragazzi al massimo, uno ogni ora; quanto alla valutazione il colloquio varrà meno dei 60 punti di solito assegnati alle tre prove dell’esame e avrà maggior peso il curriculum dello studente nei cinque anni di studio superiore.

“Condividiamo assolutamente – dice il presidente dell’Unione Province italiane (Upi), Michele De Pascale – la scelta di far svolgere in presenza gli esami di maturità e abbiamo posto al Ministro del’Istruzione Lucia Azzolina il tema di come attrezzare le aule. Occorreranno interventi rapidi per garantire la sicurezza ad alunni e personale scolastico nei 7.400 edifici delle scuole superiori”.

L’Upi, attendiamo indicazioni dal Governo sui protocolli

“Le Province – aggiunge De Pascale – sono pronte a fare la loro parte da subito, e le strutture e gli uffici che seguono l’edilizia scolastica sono pienamente operativi. Ci mancano solo le indicazioni del Governo su quali protocolli adottare: per questo abbiamo chiesto al Ministro Azzolina e alla Viceministra Ascani un incontro urgente”.

Anche i presidi chiedono indicazioni organizzative. Lo dicono praticamente con la stesse parole Paola Serafin, che guida i dirigenti sindacali per la Cisl, Mario Rusconi e Antonello Giannelli, dell’Associazione nazionale presidi regionale e nazionale.

“Sono necessari una serie di modelli organizzativi – spiega Serafin – accorgimenti che richiedono tempo: ogni giorno di attesa è un giorno perso”.

Il nodo del distanziamento tra candidato e commissione

I dirigenti vogliono capire le modalità della distribuzione dei dispositivi di sicurezza ai maturandi (gel e mascherine) e sul distanziamento tra candidato e commissione per meglio organizzare le aule.

In Gazzetta ufficiale i concorsi per la scuola

Intanto ieri sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale i bandi per i concorsi per la scuola per quasi sessantaduemila posti.

La decisione ha causato forti polemiche all’interno della maggioranza, perché Pd, Leu ma anche il Gruppo Misto e la Lega, spingevano per un concorso per titoli per i precari da almeno tre anni.

Per i sindacati della scuola “Sarà impossibile svolgere le procedure del concorso straordinario prima dell’inizio del nuovo anno scolastico e nella fase in cui la riapertura chiederà stabilità delle cattedre il ministero scarica sulle scuole l’onere di nominare quasi duecentomila supplenti”.