Economia

Scuola, i sindacati “No a regionalizzazione dell’istruzione”

Un no netto a qualsiasi forma di regionalizzazione dell’istruzione. A ribadirlo oggi i sindacati di categoria Flc Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola, Gilda e Snals che, insieme al Coordinamento per la Democrazia Costituzionale hanno dato il via ad una raccolta firme per la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare per la modifica dell’articolo 116 e 117 della costituzione. I sindacati hanno ribadito con forza la loro contrarietà al disegno di “autonomia differenziata” che, hanno sottolineato, produrrebbe una frammentazione del sistema e degli interventi indebolendo l’unità del Paese, con il rischio di aumentare le diseguaglianze senza garantire la tutela dei diritti per tutti i cittadini e ampliando i divari territoriali. 

Obiettivo della proposta porre un argine all’autonomia differenziata richiesta da alcune regioni come Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. In particolare si prevede la modifica dell’articolo 116 della Costituzione ponendo un vincolo alla richiesta di autonomia, che può essere concessa solo se “giustificata dalla specificità del territorio”. Inoltre, viene esclusa la possibilità di una generica ‘Legge quadro’ in ambito nazionale che lasci sostanzialmente campo libero a intese tra Stato e singole regioni. Per elevare il livello della partecipazione democratica si prevede che venga richiesto un referendum popolare approvativo della legge attributiva della autonomia prima della sua entrata in vigore, ed eventualmente un referendum abrogativo.

Viene inoltre modificato l’articolo 117 specificando che materie come sanità, istruzione e infrastrutture devono rimanere nella competenza esclusiva dello Stato. Infine viene introdotta la clausola di supremazia dello Stato per garantire “l’unità giuridica ed economica della Repubblica, ovvero la tutela dell’interesse nazionale”. Da venerdì sarà possibile sottoscrivere la proposta online, con il sistema Spid, su un’apposita piattaforma e con i tradizionali banchetti stradali.