Tra oggi e domani un milione e mezzo di docenti e Ata stanno ricevendo tra i 1.350 e i 3.000 euro lordi di arretrati: la somma, a cui occorre sottrarre tra il 30% e il 50% di trattenute e ritenute fiscali, è frutto dell’accordo sottoscritto lo scorso 6 dicembre dai sindacati rappresentativi con l’Aran. La delusione è comprensibile perché nel 2022 l’inflazione è salita più di 7 punti”. A dirlo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
“Però – ha spiegato – va detto che tra il 2019 e il 2021, relativo al periodo del contratto, l’inflazione è stata dell’1,7%. Il 4,2% di aumento, quindi, è sufficiente a coprire il costo della vita. Il problema è che nel 2022 l’inflazione è salita invece di oltre 7 punti. Per questo motivo continuiamo a dire che l’esecutivo deve trovare le risorse per adeguare l’indennità di vacanza contrattuale per poter dare finalmente, non aumenti di 30 euro come messo in Legge di Bilancio, ma di 150 euro a gennaio, in attesa che si trovino le ricorse poi per andare a rinnovare il contratto anche per il nuovo triennio 2022-2024, nel quale Anief è cresciuto”.
In effetti, Anief, con la Uil Scuola è l’unico sindacato ad avere fatto registrare un incremento di consensi a seguito del rinnovo delle rsu svolto nel 2022. E l’organizzazione sindacale autonoma sta facendo tutto quello che è nelle sue possibilità per incrementare i compensi mensili, che continuano a non essere adeguati. Anche andando a recuperare lo scatto stipendiale ‘congelato’ del 2013.