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Scuola in Sicilia, dirigenti scolastici allo stremo e disorientati

“Il nostro contatto costante con il mondo della scuola è un po’ la bussola che ci consente di conoscere in anteprima reazioni e impressioni di chi concretamente e quotidianamente vi opera. Si percepisce stanchezza, disorientamento e preoccupazione diffusa”. 

Docenti non vaccinati e rientro a scuola

A dirlo è Francesca Bellia, segretaria generale Cisl Scuola Sicilia, commentando così il Dl 24/22 che segna la fine dell’emergenza consentendo, ad esempio, ai docenti non vaccinati, che erano stati sospesi, di rientrare a scuola ma non di insegnare.

“I dirigenti scolastici sono allo stremo, ormai quotidianamente impegnati in un lavoro sfibrante e logorante che nulla ha a che fare con la didattica e l’ordinaria amministrazione – aggiunge la sindacalista -. Devono fronteggiare il rischio pandemico e garantire la sicurezza nelle scuole e, al contempo, star dietro alle circolari e alle norme che si avvicendano con ritmo frenetico e spesso ribaltando situazioni collaudate”. 

Per Bellia è necessario che “il ministero snellisca le procedure evitando inutili replicazioni e caos gestionale. Se si parla della fine di una situazione emergenziale che allora valga per tutti i settori e che il Governo si assuma la responsabilità di questa scelta. E’ paradossale, per esempio, se si parla di ‘ritorno alla normalità’ che i docenti non possano rientrare nelle proprie classi a svolgere il loro lavoro. Lo ritengo svilente e offensivo per il loro ruolo e la loro funzione. Paradossale poi che chi fra il personale della scuola si è sottoposto alle vaccinazioni con senso di responsabilità e assumendosene i rischi veda colleghi non vaccinati ‘tutelati’ da un mancato rientro in aula, pagati per giunta non si capisce bene per far cosa. Pagati – e qui è la beffa – con le risorse contrattuali destinate alla valorizzazione dei docenti”. 

I punti oscuri nella scuola post pandemia

“Molti sono poi i punti oscuri – dice ancora la leader sindacale -: dalla difficoltà a coordinare l’interruzione della sospensione al 25 marzo e la nomina dei supplenti dal primo aprile all’impiego dei docenti ‘in attività di supporto’ non meglio specificate lasciate attualmente al libero arbitrio o al buon senso del dirigente senza nessuna indicazione e coordinamento a livello centrale, all’assenza di qualsiasi riferimento ai ‘lavoratori fragili’ letteralmente dimenticati nell’ultimo Dl e per i quali non è prevista alcuna forma di tutela.

Ancora una volta riscontriamo mancanza di chiare indicazioni, che sarebbero state quanto mai opportune e necessarie, per indirizzare l’operato, soprattutto dei dirigenti”.

Da qui la richiesta che “si possa intervenire con urgenza, chiarire e colmare le numerose falle e storture presenti in quest’ultimo decreto, che aumentano il disorientamento le disparità e il caos delle scuole già molto provate dall’emergenza pandemica”.