La scuola vista da scuola

Motivare al Sapere per essere Liberi

“Sapere” e “Liberi”, due parole chiave nel titolo di questa rubrica che intende segnare la ripartenza del nuovo anno scolastico. Sono scritte in maiuscolo per rendere il grande peso che dobbiamo dare a queste parole noi insegnanti in primis, ma in generale tutti coloro che nella vita svolgono il ruolo di educatori.

Essere non più solo traghettatori di conoscenza, ma anche e soprattutto motivatori e facilitatori: è quanto si richiede oggi per svolgere la funzione di insegnante. Necessità urgente soprattutto al Sud e qui in Sicilia, dove Catania spicca come prima città metropolitana d’Italia con il più alto tasso di abbandono scolastico al 25,2 per cento, a fronte di una media in Sicilia del 19,2 per cento e del 13,1 per cento a livello nazionale. Grave anche il deficit di asili nido e la carenza di scuola primaria a tempo pieno, di cui ne usufruisce solo il 7,5 per cento di alunni siciliani, contro il 53 per cento in Piemonte e il 55 per cento nel Lazio.

La povertà educativa non solo lascia senza lavoro ben quattro giovani su dieci al Sud, ma anche è causa di accesso alla devianza e alla criminalità. Occorre spiegare ai nostri alunni che solo la conoscenza li potrà rendere veramente liberi di prendere le loro decisioni, senza condizionamento alcuno perché in grado di discernere secondo i propri interessi, desideri e passioni.

L’arcivescovo di Catania, firmandosi semplicemente “Padre Luigi” ha preso a cuore la situazione nel suo messaggio di buon anno scolastico agli alunni catanesi: “Oggi ci sono ancora tanti “Rosso Malpelo”, tanti di voi che sono tentati di non continuare la scuola (…) Ti auguro per questo anno scolastico 2022-2023 di scoprire il fine della scuola per la tua vita. Ti auguro di farlo scoprire ai tuoi amici, e di ricordare minuto per minuto quello che papa Francesco: “… accanto al pane, alla casa, al lavoro, alla famiglia, fa parte anche il possesso della parola come strumento di libertà e di fraternità”.

Twitter: @LRussoQdS