Fiore di Loto

La scuola un setting dove apprendere

La scuola moderna ha cambiato rotta sui metodi da usare per mettere gli alunni nelle condizioni di apprendere. L’etimologia del termine “apprendere” deriva dal latino “ad prehendere” cioè acquisizione di competenze, apprendere ed imparare sono collegati fra di loro: si impara per errori, per conati, ovvero per gli sforzi che devono mettersi in atto. L’alunno è “anima”, “entelechia”, avrebbe detto Aristotele, di quell’interesse in potenza che deve passare all’atto e per fare questo occorre l’intervento guida dell’educazione, del processo educativo, del metodo. Ci sono delle basi sulle quali si costruisce l’apprendimento: la fiducia che si deve instaurare nella relazione tra l’insegnante e lo studente, in un percorso di reciprocità; è l’atmosfera che si crea in un ambiente che vuole trasmettere qualcosa, ed è proprio il momento in cui lo studente comprende che anche il suo insegnante sta imparando.

Occorre pensare alla classe come un grande setting dove ciascuno porta con sé la sua storia, la sua educazione, il riflesso dei vissuti delle famiglie, così come il docente porta le sue esperienze, i suoi fallimenti e i suoi successi, e dove occorre trovare un equilibrio in questa diversità di anime. Il “gruppo classe” è formato dal docente, che è guida, e gli alunni, assieme costituiscono un nuovo corpo con una sua mente e un suo DNA, proprio della classe.

Il ruolo arduo spetta al docente che deve essere pronto, attento, preparato, competente, capace e abile, e non tuttologo, ad affrontare le nuove sfide che il nuovo “corpo” richiede, tra necessità e bisogni. Infatti, affidarsi e abbandonarsi al dire “lo scorso anno” non è benefico, perché tutto è in progress, tutto si modifica; gli alunni non possono essere mai come l’anno precedente, e durante l’anno scolastico stesso avvengono dei cambiamenti.

Dare per scontato alcuni passaggi rischia di fare arenare l’evoluzione della didattica e l’applicazione della metodologia che stagna e non si evolve. I giovani, ma anche i piccoli sono continuamente sollecitati da stimoli differenti e continui che modificano atteggiamenti, comportamenti talvolta in bene, talvolta in male.