Ancora poco chiara la vicenda che riguarda la chiusura delle scuole e la modalità DAD. E c’è molto nervosismo nel mondo scolastico. La Sicilia va nuovamente verso l’apertura delle aule in maniera totale dopo che molti comuni in zona arancione avevano disposto l’attivazione della Didattica a Distanza.
In pratica il Presidente della Regione Siciliana ha disposto l’abrogazione, a partire dal domani, mercoledì 19 gennaio, dell’articolo 2 dell’ordinanza numero 1 del 7 gennaio 2022, la norma che prevedeva la sospensione delle attività didattiche in zona arancione. In una nuova ordinanza firmata da Musumeci poco fa all’articolo 2 il governo regionale rimanda all’applicazione della legge numero 111 del 2021, quella dove si parla solo di zone rosse per chiudere gli istituti scolastici.
In Provincia di Trapani sono tre i comuni che si sono subito allineati alla nuova norma, senza non poche problematiche e malcontenti.
Infatti, dopo il prolungamento del ritorno a scuola dopo le vacanze di Natale, era stata disposta la chiusura con DAD per gli studenti per tutto il periodo della zona arancione o per almeno una settimana, previo parere dell’Asp, come prevedeva la legge regionale.
Adesso un nuovo dietrofront che pesa. La prima scuola ad annunciare il ritorno tra i banchi è Alcamo. “Auspico che oltre ad emanare norme coerenti con quelle nazionali, il Governo regionale metta in atto ogni strategia necessaria affinché vengano ripristinati un adeguato controllo e una efficace gestione sanitaria della pandemia nel territorio trapanese, considerato che il sistema è andato completamente in tilt con grande preoccupazione da parte di noi sindaci”, afferma il sindaco Giuseppe Castiglione.
Più duro l’attacco del sindaco di Salemi, Domenico Venuti, che segue a ruota il collega di Alcamo: “Ancora una volta i sindaci sono costretti a nuovi provvedimenti per via di un pasticcio giuridico creato da chi, invece, dovrebbe governare la Sicilia senza cedere alle pressioni della piazza. Musumeci prima ha aperto le maglie della Dad anche in zona arancione, costringendo di fatto i sindaci a chiudere le scuole perché pressati anche dai pareri delle Asp, e adesso torna sui suoi passi adeguandosi alla normativa nazionale che prevede la sospensione solo in zona rossa. Un comportamento assurdo da parte di un governatore in totale stato di confusione. Alla luce di questa nuova ordinanza – ancora Venuti – non è dunque possibile chiudere le scuole in zona arancione, tuttavia restiamo vigili sull’andamento epidemiologico nell’assoluto interesse dei nostri ragazzi”.
Anche il sindaco di Castelvetrano ne prende atto: “A seguito dell’abrogazione dell’Art. 2 dell’Ordinanza del Presidente della Regione Sicilia del 7/1/22, su cui poggiava l’Ordinanza Sindacale n. 1 del 16/1/2022, revoco gli effetti e pertanto si dovrà tornare a scuola in presenza”, afferma Alfano. A ruota anche gli altri sindaci del trapanese si stanno attivando per ripristinare l’attività scolastica in presenza.
Claudia Marchetti