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Scuola in Sicilia, quando inizia e quando finisce: date, calendario, regole Covid per il rientro

Gli studenti della Sicilia tornano sui banchi il 19 settembre 2022 e ci rimarranno fino al 10 giugno 2023. E’ quanto si legge sul decreto n.1101 della Regione Siciliana del 10 giugno 2022. Ma quali sono le regole covid da seguire quando suonerà la campanella in Sicilia? Ecco cosa sapere.

Il decreto di determinazione del calendario scolastico nelle scuole di ogni ordine e grado operanti in Sicilia per l’anno scolastico 2022/2023 a firma dell’assessorato regionale dell’Istruzione e della formazione professionale.

Scuola in Sicilia, quando inizia e quando finisce: le date

Nelle scuole di ogni ordine e grado operanti in Sicilia per l’anno scolastico 2022/2023, le lezioni avranno inizio lunedì 19 settembre 2022. I giorni di scuola sono determinati in 204 o 203 (se la festa del Santo Patrono locale ricade durante l’anno scolastico) e avranno termine sabato 10 giugno 2023, così come riportato nell’allegato che costituisce, parte integrante del presente decreto.

Nelle scuole dell’infanzia, il termine delle attività educative è fissato al 30 giugno 2023.

Nel periodo compreso tra l’11 ed il 30 giugno 2023 può essere previsto il funzionamento delle sole sezioni necessarie a garantire il servizio. A decorrere dal 1° settembre 2022, il collegio degli insegnanti delle scuole materne curerà gli adempimenti previsti dall’art. 46 del D. Leg.vo 297/94.

Le festività, i ponti, il calendario dell’anno scolastico 2022/2023

Le festività nazionali – e la data di inizio degli Esami di Stato conclusivi dei corsi di studio d’istruzione secondaria superiore, stabiliti dal Ministero – sono le seguenti:

  • tutte le domeniche
  • 1 novembre 2022: Ognissanti;
  • 8 dicembre 2022: Immacolata Concezione;
  • 25 dicembre 2022: Natale;
  • 26 dicembre 2022: Santo Stefano;
  • 1 gennaio 2023: Primo dell’anno;
  • 6 gennaio 2023: Epifania;
  • 9 aprile 2023: Pasqua;
  • 10 aprile 2023: Lunedì dell’Angelo;
  • 25 aprile 2023: Festa della Liberazione;
  • 1 maggio 2023: Festa del Lavoro;
  • 2 giugno 2023: Festa della Repubblica.

Alle festività nazionali si aggiunge la Festa del Santo Patrono locale se ricade durante il periodo scolastico.

L’attività scolastica, nelle scuole di ogni ordine e grado, è sospesa nei seguenti periodi:

  • vacanze di Natale : dal 23 dicembre 2022 al 07 gennaio 2023;
  • vacanze di Pasqua : dal 6 aprile 2023 al 11 aprile 2023

Covid, da settembre nuove regole per la scuola

Stop mascherine e distanziamento

l ministero dell’Istruzione ha inviato alle scuole un vademecum con le principali indicazioni per il contrasto della diffusione del Covid-19 in ambito scolastico, in vista dell’avvio dell’anno 2022/2023. Tra le novità, gli alunni positivi non possono seguire le lezioni in Didattica digitale integrata: “La normativa speciale per il contesto scolastico legata al virus SARS-CoV-2, che consentiva tale modalità, cessa i propri effetti con la conclusione dell’anno scolastico 2021/2022”. Il documento del ministero è stato elaborato per tutelare gli alunni fragili

Il testo precisa che “i genitori degli alunni/bambini che a causa del virus SARS-CoV-2 sono più esposti al rischio di sviluppare sintomatologie avverse comunicano all’Istituzione scolastica questa condizione in forma scritta e documentata, precisando anche le eventuali misure di protezione da attivare durante la presenza a scuola. A seguito della segnalazione ricevuta, l’Istituzione scolastica valuta la specifica situazione con il Dipartimento di prevenzione territoriale e il pediatra/medico di famiglia per individuare le opportune misure precauzionali

Resta sempre attivo, poi – fa sapere il ministero – per ogni richiesta di chiarimento, il servizio di help desk amministrativo contabile, canale ufficiale di assistenza, consulenza e comunicazione fra l’Amministrazione e le Istituzioni scolastiche

Il personale scolastico a rischio di sviluppare forme severe di Covid “utilizza i dispositivi di protezione respiratoria del tipo FFP2 e i dispositivi per la protezione degli occhi forniti dalla scuola in base alle indicazioni del medico competente”, stabilisce inoltre la circolare. Il documento prevede che “anche il personale che ha la volontà di proteggersi con un DPI può usare un dispositivo di protezione respiratoria del tipo FFP2 e dispositivi per la protezione degli occhi”

Non ci sarà più la misurazione della temperatura corporea

“Per accedere ai locali scolastici non è prevista alcuna forma di controllo preventivo da parte delle Istituzioni scolastiche. Ma, se durante la permanenza a scuola, il personale scolastico o il bambino/alunno presenti sintomi indicativi di infezione da Covid viene ospitato nella stanza dedicata o area di isolamento, appositamente predisposta e, nel caso dei minori, devono essere avvisati i genitori”. Rientrano trai sintomi compatibili con il Covid – chiarisce il ministero – sintomi respiratori acuti.

Tra i sintomi compatibili con il Covid ci sono: tosse e raffreddore con difficoltà respiratoria, vomito, diarrea, perdita del gusto, perdita dell’olfatto, cefalea intensa. È invece consentita la permanenza a scuola a bambini e studenti con sintomi respiratori di lieve entità e in buone condizioni generali che non presentano febbre. “Nei bambini la sola rinorrea (raffreddore) è condizione frequente e non può essere sempre motivo di non frequenza o allontanamento dalla scuola in assenza di febbre”, fa notare il ministero.

Nel vademecum si aggiunge che “gli studenti possono frequentare in presenza indossando mascherine chirurgiche/FFP2 fino a risoluzione dei sintomi e avendo cura dell’igiene delle mani e dell’osservanza dell’etichetta respiratoria”. Le persone risultate positive al Covid sono sottoposte alla misura dell’isolamento; per il rientro a scuola è necessario il test antigenico rapido o molecolare con esito negativo, anche in centri privati.

Il ministero precisa inoltre che “nell’eventualità di specifiche esigenze di sanità pubblica sono previste le ulteriori misure, che potrebbero essere implementate, singole o associate, su disposizione delle autorità sanitarie per il contenimento della circolazione virale e la protezione dei lavoratori, della popolazione scolastica e delle relative famiglie qualora le condizioni epidemiologiche peggiorino”. Nelle scuole continuano, infine, i monitoraggi Covid.

Nel caso di contatti con casi positivi, non sono previste misure speciali per il contesto scolastico. Si applicano le regole generali previste per i contatti di casi Covid confermati come indicate da ultimo dalla Circolare del Ministero della Salute del 30/03/2022 “Nuove modalità di gestione dei casi e dei contatti stretti di casi”. Il personale scolastico, i bambini o gli studenti che presentano sintomi indicativi di infezione da Sars-CoV-2 vengono ospitati nella stanza dedicata o area di isolamento, appositamente predisposta.

Il documento prevede inoltre che la permanenza a scuola degli alunni non sia consentita nei casi di sintomatologia compatibile con il covid, temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi, test per il covid positivo. Il ministero raccomanda infine la sanificazione ordinaria periodica dei locali, che deve essere straordinaria e tempestiva in presenza di uno o più casi confermati.

Scuola, le problematiche esposte dalle tre sigle sindacali regionali

Delle problematiche del settore scuola abbiamo parlato con i segretari regionali delle principali sigle sindacali di categoria.

Adriano Rizza, segretario della Flc Cgil, a margine del Seminario Regionale rivolto ai dirigenti scolastici svoltosi tra giovedì 25 e venerdì 26 agosto ha posto l’attenzione proprio sulle problematiche relative al precariato e su quelle logistiche delle scuole, con un riferimento in particolare alle aree interne dell’Isola e ai quartieri a rischio delle città.

Mancanza di docenti e personale Ata

“Giorno 25 abbiamo parlato con la candidata Lucia Azzolina – ha detto Rizza – del Pnrr e dei problemi riguardanti l’edilizia scolastica, mentre venerdì 26 abbiamo affrontato problematiche come quelle relative agli organici e alla mancanza di docenti, personale Ata e dirigenti scolastici. Quest’ultima cosa causa anche il problema della reggenza, ovvero quando a causa della mancanza di un dirigente in una scuola quello di un altro istituto lo deve sostituire temporaneamente. A questo si aggiunge che manca un direttore generale all’Ufficio Scolastico Regionale da circa sei mesi e stiamo attendendo la nomina da parte del Ministero. Ci sono anche le scuole con meno di 600 alunni che hanno una deroga per due anni, al termine dei quali se non dovessero raggiungere i 600 studenti vengono chiuse. In questo caso quelle a rischio in Sicilia sono circa 70.

Mancano ancora pure i rientri dei docenti siciliani dal Nord a causa proprio delle scuole che chiudono e delle persone che si trasferiscono fuori. Per questi motivi chiediamo un investimento nelle scuole del Mezzogiorno, con riferimento anche alla percentuale bassa di scuole col tempo pieno e alta di dispersione scolastica, un aumento del tempo scuola, la riduzione degli alunni per classe, una legge sul dimensionamento scolastico che garantisca l’esistenza delle scuole nelle aree a rischio e più interne dell’Isola e infine il rinnovo del contratto e l’equiparazione del salario ai livelli europei”.