I sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil condannano il duro scontro che si è consumato tra il governo regionale siciliano e l’Anas sulla gestione dei cantieri stradali dell’Isola. “I modi e le forme dello scontro in atto tra il Presidente Musumeci e l’Anas al di là delle stesse intenzioni, di fatto ledono l’immagine di tutti i lavoratori del comparto – hanno dichiarato in una nota congiunta – Riteniamo che tale clima di scontro in un momento nel quale è necessario dare piena e compiuta attuazione agli importanti investimenti dell’Anas in Sicilia, previsti nel piano quinquennale aziendale secondo i contratti di programma stipulati con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti che ammontano a svariate centinaia di milioni di euro, non aiuti l’avanzamento e la realizzazione degli ambiziosi obiettivi che il piano prevede e la Sicilia merita”.
Il governo Musumeci ha affidato a un pool di avvocati il compito di redigere una relazione per quantificare i danni economici e di immagine che l’Anas ha procurato all’isola per non avere portato a termine alcuni cantieri ritenuti strategici e fondamentali e l’Anas dal canto suo ha contestato le dichiarazioni di Musumeci ritenendole non veritiere. “Come spiegato svariate volte in merito al ponte Himera – scrive Anas elencando peraltro tutti gli interventi fatti in Sicilia – il paragone con i tempi di realizzazione del viadotto Morandi di Genova non ha alcun senso, poiché quest’ultimo ha potuto beneficiare di procedure commissariali in deroga alle procedure ordinarie, oltre che di un costo al metro quadrato pari a 2,5 volte quello sostenuto per la realizzazione del ponte Himera”.
Queste polemiche sono state comunque stigmatizzate dai sindacati: nella nota a firma Cicero (Filt), Montana (Fit), La Cara (Uilpa) i sindacati rilevano che “soprattutto in questo momento di emergenza sanitaria globale che ha danneggiato pesantemente l’economia già martoriata della nostra regione, è auspicabile un’azione unitaria da parte di tutte le istituzioni per sbloccare e rilanciare i cantieri e gli investimenti autostradali e stradali in modo che gli imponenti finanziamenti in arrivo, anche europei, possano risollevare il commercio e il turismo nell’isola con nuovi sbocchi occupazionali in tutti i settori produttivi”.
L’intento dei sindacati è quello di evitare che in questa polemica ci vadano di mezzo i lavoratori dell’Anas, che peraltro seguono delle direttive. I sindacati si dicono “consapevoli delle notevoli criticità esistenti nella gestione degli appalti, a causa di farraginosi iter procedurali che rispondono a norme concepite quasi per non fare, e considerano ingiusto e pretestuoso colpevolizzare, di fatto, i lavoratori di Anas che svolgono la loro attività giornalmente, con spirito di sacrificio e abnegazione, operando con la loro professionalità a servizio dell’utenza per garantire la sicurezza della circolazione stradale, mettendo molte volte a rischio, anche, la propria incolumità in cantieri e attività lungo arterie stradali viarie in presenza di traffico con elevato rischio di investimento”.
Raffaella Pessina