“Catania. Perché i turisti se ne vanno, ma i problemi restano.
La Sicilia ha bisogno d’aiuto, ed è urgente“.
La foto diffusa da Selvaggia Lucarelli su suo profilo Facebook riguarda questa volta Catania, ed è stata scattata sul Corso dei Martiri, una delle principali arterie del capoluogo etneo, e mostra una situazione che non ha bisogno di ulteriori commenti.
Da giorni, dopotutto, l’emergenza rifiuti a Catania, così come in quasi il resto della Sicilia, è sotto gli occhi di tutit.
La giornalista e influencer da oltre 1,1 milioni di follower, nelle scorse settimana aveva racconta su Instagram la sua disavventura nella tappa di Noto, città barocca in provincia di Siracusa, scelta per le sue vacanze, con una polemica social che ha infiammato, è il caso di dirlo, l’estate.
L’energia elettrica che la sera va in tilt, lasciando lei e la sua famiglia al buio, senza aria condizionata, e pure senza acqua.
Non solo. Con la spazzatura che non viene ritirata e finisce per strada. Con le foto e i video pubblicati sui social. E un botta e risposta con il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti che la invita al “rispetto” della sua città e che si dice “offeso”. E la risposta, immediata, della influencer.
La Lucarelli è stata costretta a rifugiarsi in macchina con il compagno, lo chef Lorenzo Biagiarelli e il cane, per sfuggire al caldo asfissiante e potere caricare il cellulare dopo l’ennesimo black out elettrico.
“Io devo stare in macchina a ricaricare un cellulare con il cane distrutto, è veramente vergognoso”, dice Selvaggia. Che poi aggiunge: “Lo dico con profonda mestizia ma questo a Noto è il viaggio che ricorderò con più dispiacere nella vita. Ho apprezzate la sfolgorante bellezza di tanti luoghi, ma non posso fare finta che non esista il resto. Sono completamente abbandonata al locatore del posto che ho affittato a prezzi esorbitanti, in una situazione folle”.
E aggiunge: “Tutti i giorni va via la luce per guasti Enel in zona, oppure – quando va bene -salta solo il contatore se accendo un semplice forno. Quando va via la luce essendoci la trivella e non l’allacciamento alla rete idrica va via anche l’acqua. Non c’è un generatore, neppure una lucina di emergenza in giardino. Bui pesto, zero acqua, caldo atomico”.