Sanità

Ssn, in Sicilia soddisfatto solo un utente su sei

PALERMO – Appena un siciliano su sei si reputa soddisfatto dei servizi sanitari offerti nella propria regione. Secondo i dati contenuti all’interno del report “La performance sanitaria – Indice di misurazione e valutazione dei sistemi regionali italiani”, diffuso recentemente dall’istituto Demoskopika, solo il 16,8% degli utenti che ha usufruito dei servizi nella nostra regione si è dichiarato soddisfatto.

Si tratta del terzo tasso più contenuto in Italia: infatti, una situazione ancor più disastrosa si osserva solo in Calabria (13,3%) e Campania (15,1%). L’analisi concentra la propria attenzione sui servizi erogati legati al ricovero: si va dall’analisi sull’assistenza medica a quella infermieristica, dal vitto fino ai servizi igienici.

Anche in questo caso, come in molti altri parametri critici della sanità, le performance peggiori si osservano nelle regioni meridionali e nel Lazio. Infatti, a seguire troviamo Puglia, Basilicata, Sardegna e Lazio, regioni in cui il livello di soddisfazione oscilla tra il 17 e il 26,2%.

A livello nazionale, più o meno un italiano su tre si dichiara soddisfatto dei servizi legati al ricovero (31,7%), un andamento in calo dell’1,5% rispetto all’anno precedente.

I valori osservati nella nostra regione sono ben distanti rispetto a quelli del Trentino Alto Adige, regione in cui più della metà dei cittadini si reputa soddisfatta (53,2%). Seguono a distanza Valle d’Aosta (46,9%) e Friuli Venezia Giulia (46,8%). Mentre il Molise è l’unica regione del Mezzogiorno che si colloca in alto nella classifica: infatti, il 45,4% dei cittadini è soddisfatto dei servizi sanitari ricevuti, il quarto valore più elevato a livello nazionale.

Bassi livelli di soddisfazione spingono sempre più meridionali ad abbandonare la propria terra per andare a curarsi in altre regioni. Sono 46.927 i siciliani che lasciano la propria regione per ricevere cure altrove (a tanto ammontano i ricoveri dei residenti in strutture di altre regioni). Un numero superiore di abbandoni si osserva solo in Campania (78.774), Lazio (71.159), Puglia (56.785) e Calabria (53.901).

I più fedeli al proprio sistema sanitario si confermano i lombardi: infatti, questa regione, con appena il 4,7%, registra il rapporto minore di ricoveri fuori regione dei residenti sul totale dei ricoveri totalizzando il massimo del punteggio indice attribuito da Demoskopika (110). In termini assoluti, la migrazione sanitaria dalle realtà regionali del meridione può essere quantificabile in oltre 319 mila ricoveri.

Naturalmente ciò si traduce in danno economico per le realtà territoriali coinvolte. Ad esempio, in Sicilia gli esodi, non compensati da altrettanti ingressi, hanno condotto ad una perdita economica del valore di 239,7 milioni di euro. In Campania e Calabria si arrivano a superare i 300 milioni di euro (rispettivamente 302,1 e 319,4 milioni di euro).

Infatti, se da una parte l’Isola mette in fuga quasi 50 mila siciliani, d’altra parte riesce ad attrarne appena 10.500, portando ad un saldo negativo superiore a 36 mila. Dall’altra parte ritroviamo la Lombardia, regione che attrae ben 165.238 pazienti da altre regioni. Infine, anche Emilia Romagna (108 mila ricoveri extraregionali), Toscana (66 mila ricoveri extraregionali) e Veneto (60 mila ricoveri extraregionali) riescono ad attrarre un elevato numero di pazienti.