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Le sfide del Mediteranneo: esperti a confronto all’Infn

CATANIA – Un confronto internazionale all’Istituto nazionale di fisica nucleare – Laboratori nazionali del Sud di Catania tra comunità scientifica e istituzioni locali per fare il punto sulle principali sfide che la Blue Economy mediterranea affronta, con strategie, piani d’azione e progettualità. È in corso fino a oggi all’Infn l’evento nazionale “WestMED congiunto Italia-Malta”, che rappresenta un momento fondamentale di sintesi dell’Iniziativa della Commissione europea Dg Mare e Cinea, sostenuta da Unione per il Mediterraneo. La tre giorni è organizzata dal ministero degli Affari Esteri, ministero dell’Agricoltura, presidenza del Consiglio dei Ministri, Assessorato della pesca mediterranea Regione Sicilia, Feamp, Blue italian growth e lo stesso Istituto ospitante.

Nel corso dell’incontro di mercoledì, giornata di apertura, si è parlato anche di programmi europei 2021-2027 sullo sviluppo sostenibile e sulla transizione energetica, nonché del progetto sperimentale “Km3net” (Chilometro cubo), ossia lo studio di fattibilità per la costruzione di un’infrastruttura multidisciplinare localizzata negli abissi del Mar Mediterraneo a 3.500 metri di profondità.

A dare il benvenuto all’iniziativa è stato Santo Gammino direttore del LNS che, insieme a Nando Minnella direttore generale dell’Infn, ha rimarcato ai paesi esteri presenti – Malta, Libia, Tunisia, Algeria, Mauritania – l’importanza di cooperazione e collaborazione nel Mediterraneo per la strategica posizione del mare nostrum con funzione storica e attuale di civilizzazione e sviluppo. Sono intervenuti, tra gli altri, anche Shaun Patrick Ebejer (coordinazionatore nazionale Malta, Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture), Manuele Pleguezuelo (Commissione Europea - Dg Mare), Daniele Bosio (Coordinatore degli affari marittimi del ministero degli Esteri italiano), Adriana Salazar Olivan (Unione per il Mediterraneo).

“Il futuro delinea uno scacchiere mondiale diverso – dichiara Gammino al QdS -, in rapido cambiamento. Con la digitalizzazione, le regole dell’economia sono cambiate: non basta più andare dove ci sono risorse materiali ma bisogna puntare alle risorse umane e alle competenze. Le nostre coste rappresentano ancora un luogo di sviluppo e dobbiamo riprendere la centralità. Ci sono le premesse, produrre qualcosa di nuovo senza metterci in testa che i competitor debbano essere il Vietnam o la Cina: abbiamo ottimi centri di ricerca e in collaborazione col tessuto sociale possono competere con l’alto di gamma”, dice Gammino.

“Il bilancio sociale dei nostri laboratori del sud è positivo: in ambito marino, con ‘Chilometro cubo’; nel campo applicativo, con varie iniziative di sostegno alla microelettronica nella sezione dedicata del Pnrr; in ambito medicale, con l’adroterapia per la cura dei tumori esportando questa nuova tecnica anche al Nord Italia – continua Gammino -. L’organizzazione capillare ha reso possibile grandi successi scientifici, tra cui quello delle onde gravitazionali è solo un esempio”.

Per il direttore i giovani sono importanti: “Con il Pnrr abbiamo avuto un’iniezione di gioventù con trenta nuove assunzioni e turnover, questo abbassamento dell’età media è un incremento di voglia di fare e un po’ di inesperienza è normale all’inizio, sono fiducioso”, rassicura Gammino.

“Oggi sono troppo pochi i ragazzi che studiano ingegneria, fisica e tecnologia a volte per paura di non farcela ma voglio mandare un messaggio proprio a loro” invita Santo Gammino “non fatevi fermare dalle insicurezze: abbiate fiducia in voi stessi, il livello di attenzione che avrete da parte dei docenti nei gruppi classe è mediamente superiore. Nonostante le disparità con altri paesi europei sui servizi, le opportunità di lavoro nelle industrie territoriali ci sono: nella Tresan del greenpower o nella Stmicroelettronics, entrambe in crescita”.

Sinergia di idee con il sindaco Enrico Trantino: “Sono molto felice che qui si stia cooperando per l’avanzamento della tecnologia: in questo quadro vorrei che Catania diventasse una capitale della scienza e dell’innovazione, una città in cui le industrie permettono lavoro e opportunità di crescita”.

A salutare l’iniziativa Luca Salamone, coordinatore della struttura di missione per le politiche del mare del CdM: “A fine Luglio scorso è stato approvato dal nostro Governo il piano per il mare che ci consente di rilanciare sfide cruciali per il mediterraneo come la continuità territoriale, la sostenibilità, le infrastrutture di telecomunicazioni che oggi si trovano al 98% nel nostro mare. Al momento nei progetti di blue economy siamo in contatto con 90 stakeholders e abbiamo avuto 2000 audizioni”, conclude Salamone.