Agricoltura

Siccità, contributi per oltre 400 imprese agricole

È in corso la revisione della graduatoria per le domande ammesse a finanziamento per l’avviso inerente gli “interventi a supporto delle imprese agricole contro la siccità e la gestione della risorsa idrica per scopi irrigui e per l’allevamento”. Pare essere ad una svolta finalmente il provvedimento che fu deliberato dalla giunta regionale il 27 novembre 2020, allora presieduta da Nello Musumeci. Dopo l’istruttoria tecnico-amministrativa e la valutazione dei ricorsi gerarchici proposti, è stato già verificato l’elenco per le posizioni che vanno da 1 a 315, mentre il controllo è in corso dalla posizione 316 alla 425. Rimangono invariate le condizioni di non ammissibilità al finanziamento delle altre domande di aiuto collocate dalla posizione 426 alla posizione 765.

Un aiuto per tutte quelle aziende agricole che stanno soffrendo la siccità

Un aiuto per tutte quelle aziende agricole che stanno soffrendo i danni dovuti alla imperante siccità che affligge l’intero territorio isolano. L’avviso è pensato come misura di contrasto dei cambiamenti climatici, ormai ineluttabili, che condizionano la produttività e la qualità dell’agricoltura e dell’allevamento. È quindi necessario andare a favorire strategie di potenziamento della raccolta e la gestione dell’acqua a livello aziendale e interaziendali, attraverso la creazione di bacini di accumulo di piccola e media dimensione, i cosiddetti laghetti collinari, per sfruttare al meglio le risorse idriche naturali.

L’avviso ha previsto il finanziamento di 20 milioni di euro, che provengono dal Fondo per lo sviluppo e la coesione (Fsc) Sicilia. Con i fondi disponibili, una volta completate queste ultime verifiche, si potranno realizzare o migliorare “laghetti aziendali/interaziendali” per l’accumulo e la distribuzione di acque per l’irrigazione e l’allevamento, comprese le opere accessorie connesse, con esclusione degli impianti di irrigazione. Ancora, potranno essere effettuate spese generali, che possono essere ammesse a contributo sino alla percentuale massima del 12% dell’importo dei lavori, e che siano strettamente necessarie e funzionali alla realizzazione dell’investimento. Ad esempio: onorari di professionisti o consulenti per gli studi di fattibilità, le valutazioni di incidenza e di impatto ambientale, la stesura e predisposizione di tutti gli elaborati progettuali a corredo della domanda di sostegno, la direzione, contabilizzazione, rendicontazione e collaudo dei lavori.

I singoli progetti riceveranno un massimo di 300 mila euro, che potranno coprire al massimo il 50% del totale dei costi ammissibili. Tale aliquota può essere maggiorata di 20 punti percentuali nel caso in cui si tratti di giovani agricoltori, investimenti collettivi o investimenti in zone soggette a vincoli naturali e ad altri vincoli specifici. Hanno potuto presentare domanda gli agricoltori, in possesso di un fascicolo aziendale aggiornato, titolari di partita Iva con codice di attività agricola, iscritti alla camera di commercio e all’Inps.

Nello specifico, i beneficiari sono le piccole e medie imprese attive nel settore della produzione agricola primaria, mentre sono state escluse dall’aiuto le grandi imprese e le imprese in difficoltà, tranne nei casi in cui l’impresa non era in difficoltà al 31 dicembre 2019 ma lo sia diventata nel periodo dall’1 gennaio 2020 al 30 giugno scorsi. Il bando nasce dall’intenzione di incoraggiare la realizzazione dei laghetti, non solo per questioni prettamente economiche ma perché rappresentano una risorsa importante per la lotta al dissesto idrogeologico dei bacini idrografici, dovuto prevalentemente alla mancata regimentazione delle acque dei ruscelli e frane per “colamento” dovuto alla instabilità della coltre superficiale fino ai 4/5 metri di profondità.