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Dalla siccità alle esondazioni, all’Ars si lavora su manovra finanziaria e Ddl urbanistica “in stato di emergenza”

Tra stralci e variazioni di bilancio procedono i lavori all’Ars in un clima di chiaro fermento. Oggi Palazzo dei Normanni sarà visibilmente affollato, con tutte le Commissioni parlamentari, dalla prima alla quarta, impegnate con il testo del disegno di legge 809: “Variazioni al bilancio di previsione della Regione per il triennio 2024-2026″. Indirizzi e risorse sui quali il Quotidiano di Sicilia ha già dato ampie anticipazioni ai propri lettori. Il testo contenente le variazioni di bilancio in Ddl di iniziativa del governo, approda quindi nelle varie aule di commissione all’indomani di un impegno assunto in giunta dal governo Schifani per le zone della Sicilia colpite dagli eventi climatici nel fine settimana. La giunta, governo convocata con urgenza per ieri pomeriggio dal presidente Schifani, ha deliberato lo stanziamento di 2,8 milioni di euro dal Fondo di riserva per le spese impreviste del bilancio regionale per effettuare, nel più breve tempo possibile, gli interventi ritenuti indispensabili per rimuovere le situazioni di pericolo e ripristinare lo stato dei luoghi colpiti dai fenomeni meteorologici avversi del 19 e del 20 ottobre 2024.

Un nuovo stato di emergenza mentre si discute la stanziamento di risorse per la siccità

In vista della stagione critica dal punto di vista climatico ed idrogeologico, con importanti precipitazioni concentrate in poco tempo su un suolo reso arido da un anno di siccità estrema, la variazione di bilancio verrà discussa in commissioni all’interno delle quali sarà più che probabile una serie di emendamenti che tengano conto dello stato di sicurezza da affrontare in alcuni territori. Il disegno di legge prevedeva infatti un capitolo da 42 milioni di euro per l’emergenza siccità ed uno da quasi 19 milioni per il sostegno alle imprese agricole, ma non uno per le esondazioni. Il Ddl finanziario da 350 milioni di euro aveva già riscosso fisiologiche critiche dai banchi della minoranza parlamentare all’Ars. Un “assestamento Schifani-style”, secondo il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca che descrive la quarta manovra finanziaria del governo Schifani come “qualcosa contro la siccità, qualcos’altra per l’agricoltura, per le imprese e per i siti contaminati”. Il collega di partito, il vicepresidente dell’Ars Nuccio Di Paola invece, dopo una serie di incontri con sindaci e ATI delle varie province siciliane, proponeva di raddoppiare i fondi per la manutenzione delle reti idriche. Capitolo che unito a depurazione e rifiuti conta uno stanziamento di quasi 27 milioni di euro.

Tra emergenze e aiuti, in aula si va di stralcio in stralcio

Questo il quadro aggiornato a venerdì, quando le commissioni avevano già all’ordine del giorno la manovra finanziaria e il fiume Salso non era ancora esondato, la via Etnea a Catania non era diventata un fiume e nessuno scalo aeroportuale era stato chiuso per allagamenti. Eventi climatici che hanno causato eventi drammatici in aree in cui verranno effettuati rilievi e valutazioni dei danni, probabilmente anche alla luce delle conformità urbanistiche di edifici ed infrastrutture. Relazioni solitamente necessarie per il recepimento di future richieste di sostegno da quanti hanno subito danni, privati o enti locali. La mattina delle commissioni è quindi caratterizzata dalla variazione di bilancio con l’intera giunta convocata nelle rispettive commissioni di pertinenza. Nel pomeriggio invece a Sala d’Ercole entra il Ddl 499/ Stralcio I/A. Tradotto in definizione più comune, il disegno di legge in materia di urbanistica al netto del controverso “salva casa”. Il testo iniziale con l’ipotizzata sanatoria è stato infatti stralciato su proposta del governo a luglio, con un dossier sul tavolo della IV commissione che lo descriveva quale sentiero impervio e disseminato di criticità.

Il Ddl salva casa e le province, due montagne difficili da scalare

Salvare il salva casa, a voler giocare con le parole, è un’altra sfida ardua che il governo di Renato Schifani pare determinato a vincere. Ma scontrandosi con ostacoli tutt’altro che semplici da aggirare. Sul salva casa, le note del dossier sul testo rilevavano rischi di non conformità a tutto spiano, da quelli di carattere costituzionale a quelli di natura normativa. Inoltre il testo del Ddl regionale arrivava all’Ars quando ancora il decreto legge 29 maggio 2024 numero 69, le “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica” del governo Meloni doveva ancora essere convertito in legge. Al riguardo, proprio oggi in IV commissione Ambiente, territorio e mobilità è all’ordine del giorno il “Recepimento Decreto legge 29 maggio 2024, n.69, convertito in legge 24 luglio 2024, n. 105”. Per il cosiddetto “salva casa” ci sarà ancora da attendere prima che un testo stralcio potrà uscire dalla commissione parlamentare per un approdo in Sala d’Ercole. Altra vetta elevata che Renato Schifani pare non intenda rinunciare a scalare è la riforma delle province con la reintroduzione delle elezioni. Su questo fronte sarà il professor Gaetano Armao il campione scelto dal presidente Schifani per l’audizione di questa mattina in Commissione parlamentare speciale per l’esame dei disegni di legge di modifica dello Statuto.

Province e Comuni, anche il Ddl Enti locali oggi in commissione bilancio

Gaetano Armao verrà sentito in ordine ai lavori del tavolo tecnico Stato-Regioni speciali e Province autonome per l’adeguamento degli Statuti di autonomia ai sensi dell’articolo 10 della legge costituzionale 18 ottobre 2001. In altra sala di Palazzo dei Normanni, in altra Commissione parlamentare, verrà invece sentito – ancora una volta – il presidente dell’Anci Sicilia Paolo Amenta. Un altro Ddl che rimbalza tra Sala d’Ercole e le Commissioni, in questo caso la II Bilancio, è infatti il Ddl Enti locali. Anche su questo tema la nostra testata aveva acceso un faro, occupandosi tra l’altro della condizione diffusa di dissesto e pre dissesto finanziario denunciata dall’Anci per voce del suo presidente. Il presidente Amenta è stato appunto convocato in seconda commissione per esporre il punto di vista dell’Anci Sicilia” in materia di situazione finanziaria degli enti locali e disegno di legge di variazioni al bilancio di previsione della Regione per il triennio 2024-2026”. In una correlazione di eventi e temi in apparenza senza soluzione di continuità, mentre a Palazzo d’Orleans veniva deliberato lo stato di emergenza regionale per intervenire in aiuto dei cittadini in quei comuni che versano in difficoltà finanziarie e si trovano adesso in difficoltà anche per via dei danni subito tra il 19 ed il 20 ottobre.