SIRACUSA – Nei mesi scorsi, con un secondo invio il 30 maggio, Confagricoltura Siracusa aveva inviato al servizio di Protezione civile della provincia, ai sindaci e alle sedi di Protezione civile delle città di Siracusa, Palazzolo Acreide, Noto, Canicattini Bagni, Sortino e Buscemi una richiesta di intervento urgente e tempestivo causa siccità a favore delle aziende agricole e zootecniche.
Nella comunicazione, l’associazione guidata dal presidente Girolamo Ferla chiedeva una fornitura straordinaria di foraggio e gratuita di acqua per permettere alle aziende del comprensorio di continuare con le proprie attività. Continuando a garantire anche migliaia di posti di lavoro. A oggi non è arrivata nessuna risposta, ha notato Ferla, spiegando il ruolo plurale e omnicomprensivo che Confagricoltura vuole mantenere nel siracusano.
“Cerchiamo in tutti i modi di tutelare gli interessi degli associati, senza escludere, perché – ha spiegato il presidente provinciale – quando la nostra associazione scrive alle istituzioni lo fa nell’interesse di tutti. Siamo un sindacato, ma quello che ci interessa è il bene dell’agricoltura generale – ha precisato -. Per il 2025 restiamo ottimisti, vogliamo resistere a tutte le avversità: politiche, atmosferiche sindacali. Vogliamo andare avanti. Speriamo sempre che l’annata successiva sia migliore della precedente, c’è lo spirito per non arrendersi”.
Un approccio che diventa quasi un mantra per affrontare una delle stagioni di siccità peggiori degli ultimi cento anni, dove, secondo le informazioni fornite dal presidente di Confagricoltura Siracusa è andato perso tra l’80% e il 90% del raccolto. “Quest’anno non abbiamo mai smesso di irrigare. Nel Siracusano dobbiamo distinguere la zona di pianura e quella di collina. Nella prima ci sono agrumi e ortaggi che sono stati irrigati con più facilità, ma anche a gennaio febbraio con costi di produzione che sono diventati per questo altissimi. Nella seconda, in collina, senza sorgenti non è stato possibile far arrivare l’acqua e le produzioni cerealicole e foraggere non ci sono state”.
“Abbiamo registrato un calo dall’80 al 95% della produzione. Le aziende zootecniche piangono”. Alla domanda “in che salute sono le aziende agricole aderenti a Confagricoltura Siracusa?” Girolamo Ferla ha risposto “pessime”. “Le imprese agricole sono in passivo. Una situazione così grave non si vedeva da decenni. Quando il Sias parla di 2 cm di pioggia caduti da settembre ad aprile, vuole dire nessuna pioggia. Parliamo di acqua che è evaporata e non è arrivata alle falde sotterranee. Cosa daranno da mangiare gli allevatori al bestiame? Quel poco che è stato prodotto costa 170 € al chilo e non più 30 €. Per questo abbiamo chiesto alla Protezione civile, come successo 40 anni fa, di fare un treno per portare del foraggio in Sicilia e redistribuirlo per superare l’estate”. La siccità si è associata al problema delle fitopatie che nel Siracusano continua a condizionare l’attività.
“In questo momento pesa più la siccità che le fitopatie – ha spiegato Girolamo Ferla -. L’assenza di piogge si è solo aggiunta a questo problema. Soprattutto a Lentini, Carlentini, Francofonte, continua la Tristeza degli agrumi e ci sono grossi problemi per la sopravvivenza delle piante stesse”.
Il Quotidiano di Sicilia ha intervistato il presidente di Confagricoltura Siracusa pochi giorni prima l’incontro tra il presidente della Regione Renato Schifani, il dirigente generale del Dipartimento Agricoltura Dario Cartabellotta e le sigle aderenti ad Agrinsieme. Tra cui appunto Confagricoltura.
La principale novità è stata l’annuncio dello stanziamento di dieci milioni di euro per il foraggio, che verrà concesso tramite voucher partendo dagli allevatori che operano nelle zone più colpite dalla siccità. Agrinsieme, associazione di cui fanno parte appunto Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e dalle centrali cooperative Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, aveva proposto che queste somme fossero erogate direttamente alle aziende, ma ha preso atto che la scelta del voucher da parte del Governo è dettata da ragioni di celerità.
Uno stanziamento, in ogni caso, che l’organizzazione ritiene “soltanto un primo acconto, assolutamente insufficiente per le aziende zootecniche che stanno lottando per la sopravvivenza, per cui è stata chiesta una ulteriore dotazione finanziaria”, è stato fatto sapere con una nota.