Afa, caldo come se fossimo ad agosto inoltrato con temperature roventi dal Nord al Sud dell’Italia. E se per il Nord sembra arrivare una tregua, lo stesso non accadrà in Sicilia. Ne abbiamo parlato con il meteorologo di 3BMeteo Vincenzo Insinga che ci svela cosa aspettarsi da questa estate e, guardando poco più avanti, dalla stagione autunnale.
“L’ondata di caldo in atto sulla Sicilia che sta apportando temperature massime superiori ai 40 °C su diverse aree dell’Isola (raggiunti 43 °C nella giornata di lunedì nell’entroterra palermitano) – ci dice Insinga – ha raggiunto la massima intensità nel corso della giornata di martedì, quando la colonnina di mercurio ha toccato quasi ovunque i 38-39 °C con locali picchi di 43-44° fra le zone interne di Catanese e Siracusano e sull’Ennese”.
Le temperature, che si sono assestate poco sotto i 40 gradi, dovrebbero aumentare nuovamente al Centro ed al Sud assumendo, da venerdì, caratteri nuovamente intensi.
“La fase con temperature nettamente superiori alle medie climatiche del periodo è destinata comunque a insistere per l’intera settimana; il lieve calo termico, quantificabile in 2-3 °C, atteso infatti per mercoledì sul nord Sicilia, in estensione all’estremo settore sud-orientale nella giornata di giovedì, non sarà sufficiente a far rientrare i valori intorno alla norma stagionale. Addirittura, secondo le nostre ultime proiezioni a lungo termine, bisognerà attendere la fine della prima decade di luglio per sperimentare temperature più consone all’estate mediterranea”.
“Dopo una probabile attenuazione del caldo intorno a metà mese non sono escluse nuove ondate di caldo nel prosieguo della stagione. Lo scenario più probabile depone a favore della predominanza dell’anticiclone nord-africano, decisamente più caldo dell’alta pressione delle Azzorre (di matrice oceanica).
La peculiarità di queste configurazioni oltre alle caratteristiche della massa d’aria in sé, e dunque dell’entità del caldo che sono in grado di apportare, è la loro persistenza: trattasi di regimi di “blocco” che tendono a insistere in una determinata area geografica per più giorni o addirittura settimane”.
“Si aprono dunque scenari ben diversi rispetto alle ondate di caldo, anche più estreme di quella in atto, ma di durata ben minore: 2 o 3 giorni di Scirocco in attesa del Maestrale, ai quali i siciliani erano decisamente più abituati negli ultimi anni, estate scorsa a parte”.
“Ovviamente la stazionarietà della situazione favorirà un notevole accumulo di energia termica nei nostri mari, pronta poi a rendersi disponibile in autunno all’arrivo delle prime perturbazioni atlantiche o dal nord Europa. A parità di tipo di circolazione atmosferica temperature superficiali dei mari più elevate aumentano il rischio di fenomeni meteorologici estremi, specie – per l’appunto – tra settembre e dicembre, quali cicloni dalle caratteristiche anche simil-tropicali e connessi eventi alluvionali”.