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“Sicilia chiusa, porti aperti”, polemica Salvini-Provenzano

PALERMO – Ancora bel tempo con mare calmo e ancora sbarchi di migranti a Lampedusa. Come già preannunciato, ieri gli arrivi si sono susseguiti senza sosta sull’isola delle Pelagie che è diventata ormai l’avamposto per gli sbarchi in Europa. La cronaca di ieri è infatti costellata dal recupero di imbarcazioni piene di migranti giunte nelle acque di Lampedusa, molti dei quali sono africani che, già espulsi, provano nuovamente a rientrare clandestinamente in Europa.

Questa la cronaca di quanto accaduto ieri e che ha tenuto impegnate tutte le forze di polizia e militari. Ieri i vigili del fuoco di Lampedusa hanno soccorso 14 migranti, tra cui una donna e un minore, a bordo di una imbarcazione giunta vicino alla spiaggia dell’Isola dei Conigli.
Altri 89 migranti, fra cui 6 donne e 1 minore – sono stati bloccati all’alba, dopo lo sbarco a Cala Pisana, dai carabinieri che hanno anche sequestrato il gommone di 10 metri utilizzato per la traversata.
In mattinata, la Guardia di finanza aveva rintracciato al molo commerciale 17 tunisini giunti con un’imbarcazione di 6 metri. Tutti, dopo i primissimi controlli sanitari, sono stati portati all’hotspot.

Altri 74 migranti sono stati recuperati su un barcone di 12 metri a 7 miglia a sud di Lampedusa. Tra loro anche 27 donne e 7 minori. Anche loro, dopo i necessari controlli, sono stati portati all’hotspot che ad oggi conta 1.253 ospiti a fronte di una capienza di 200 posti disponibili. La polizia ha arrestato 12 tunisini sbarcati, nei giorni scorsi, a Lampedusa. Quattro di loro, dopo le procedure di pre-identificazione, sono risultati essere destinatari di decreto di espulsione e sono appunto tornati illegalmente entro i 5 anni dall’effettivo rimpatrio. Gli altri otto erano destinatari di decreto di respingimento con divieto di reingresso. Il gruppo di migranti è stato sottoposto, dai poliziotti della Squadra Mobile, su disposizione della Procura, agli arresti domiciliari in una struttura d’accoglienza di Agrigento.

Su questa situazione si registra la polemica tra Matteo Salvini e il ministro per il Sud Provenzano.

Il leader della Lega ha approfittato di una diretta instagram per criticare i provvedimenti del Governo nazionale. “La Sicilia è chiusa per i siciliani ma a Lampedusa continuano gli sbarchi – ha detto Salvini che ha posto polemicamente una serie di domande -. La chiusura della Sicilia vale anche per i clandestini che anche adesso stanno sbarcando in Sicilia? Sono duemila negli ultimi giorni, da sabato a oggi. I siciliani non possono uscire dalla Sicilia e i clandestini possono entrare? Poi chi li controlla questi? Qualcuno che sbarca va in Francia e sgozza, taglia le gole. Ma non è colpa di Conte e Lamorgese – ha concluso ironicamente – è colpa di Salvini…”.

Non si è fatta attendere la risposta del ministro Provenzano che ha twittato la propria replica: “Alimentare tale livello di polemica, nel mezzo di una pandemia globale e di una crisi senza precedenti – ha detto – non è solo segno di totale mancanza di rispetto delle vite umane perdute o scampate, o per chi è impegnato anima e corpo sul fronte sanitario. è miserabile”.