CATANIA – Sicilia: un’isola meravigliosa definita da Goethe “una terra indicibilmente bella”. Il poeta viaggiatore affermò: “L’Italia senza la Sicilia non lascia immagine alcuna nello spirito. Qui è la chiave di ogni cosa”. Sarà forse per queste ragioni “spirituali” ed altre molto più “terrene” che la Sicilia è stata atavicamente terra di conquista da parte di fenici, romani, arabi, normanni, francesi, spagnoli, austriaci ed altri ancora e ciascuno di questi popoli ha lasciato importanti testimonianze, oggi ancora visibili nei monumenti, nei nomi dei luoghi, nell’idioma locale e nelle tradizioni della gente.
La Sicilia è una terra ricca di sfaccettature e di contraddizioni in termini: ciò che ha reso questa terra in passato un luogo da cui fuggire da un punto di vista occupazionale per migliaia di giovani laureati e specializzati che sono emigrati verso migliori fortune economico-industriali esistenti al nord Italia ed in Europa, subisce oggi un’inversione di tendenza grazie ad un mercato turistico caratterizzato da una forte domanda internazionale per paesaggi costieri incontaminati dall’industrializzazione ormai pullulante, per patrimonio storico e beni culturali ed architettonici di cui la nostra Sicilia è fortunatamente ricca proprio grazie a ciò che l’ha resa schiava in passato di antiche dominazioni.
In questo contesto, il turismo crocieristico rappresenta una fetta importante di presenza sul territorio siciliano. L’Italia, secondo i dati riportati da Risposte e Turismo, nel 2020 avrà un nuovo record storico per il traffico crocieristico: 13,07 milioni i passeggeri movimentati (+6.2% sulle stime 2019) e la Sicilia rappresenta sempre più una meta appetibile per le Cruise Line che intravedono nell’isola anche opportunità di investimento per la clientela “upper class”, ovvero quella fetta di crocieristi legati al segmento luxury che ricercano servizi di altissimo livello qualitativo e non sono sensibili al prezzo.
Il commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale, Emilio Errigo, professore di Diritto Internazionale e del Mare e generale in Ausiliaria della Guardia di Finanza, prevede che la Sicilia Orientale potrebbe divenire a breve il centro strategico ed economico dei futuri investimenti asiatici e russi nel business del turismo e delle crociere.
“Gli asiatici, si sa, sono attratti da tutto ciò che offre loro bellezza e felicità interiore” afferma il Commissario Errigo, “ed il patrimonio artistico e culturale della Sicilia Orientale, le sue spiagge estese e ricche di sole, ancora incontaminate e libere da insediamenti industriali, possono rappresentare caratteristiche assolutamente appetibili per gli investitori del non più lontano Oriente”.
L’Italia è il secondo Paese europeo più visitato dai cinesi dopo la Francia ed il turismo dalla RPC nel suo complesso cresce ad un ritmo del 6% annuo. Relativamente al mercato del turismo proveniente dalla Russia, l’Italia rappresenta invece il terzo Paese fra quelli più visitati al mondo.
Gli asiatici sembrano altresì attenti alle opportunità di investimento nel settore logistico dei Porti italiani. A tal proposito, il commissario Errigo ed il segretario generale dell’AdSP del Mare di Sicilia Orientale, comandante capitano di Vascello, avvocato Attilio Montalto, hanno ricevuto in visita al Porto di Catania una delegazione cinese che ha mostrato grande interesse per le aree portuali e retro portuali dei Porti di Catania ed Augusta.
La delegazione ha riferito che alcuni investitori cinesi vorrebbero sviluppare una forma di trasporto misto delle merci per via marittima ed aerea e la vicinanza del Porto di Catania all’aeroporto lo rende meta plausibile per questo tipo di investimento.
Il commissario ed il segretario hanno inoltre illustrato alla delegazione il progetto relativo allo sviluppo delle Zes (Zone economiche speciali), in modo da potere offrire agli investitori non solo l’opportunità di business nel settore della logistica, ma anche del turismo e del crocierismo nei Porti di Catania, Augusta, Siracusa e Pozzallo.
Le sei Province ed i trentatré Comuni rientranti nelle competenze amministrative dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale, sono infatti notoriamente ricchi di beni ambientali e culturali internazionalmente riconosciuti. Basti pensare agli scrigni che custodiscono la storia millenaria di Catania, Augusta, Siracusa e di altri territori inclusi nelle suddette Zes. Un patrimonio unico al mondo di cui la terra di Sicilia è ricca.