Adesso, è davvero allarme siccità. In Sicilia la pioggia non arriva o, al massimo, accade molto raramente. Ad attestare una situazione davvero critica c’ha pensato il Servizio Informativo Agrometerologico Siciliano: cosi poche precipitazioni nel mese di dicembre non si vedevano addirittura dal 1921. Vale a dire da più di un secolo.
Questa l’analisi del Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano, dalla quale come detto si fa presto a preoccuparsi: “Il mese di dicembre ha fatto registrare per il quarto mese consecutivo pesanti deficit negli accumuli pluviometrici, determinando una situazione per alcuni versi del tutto inedita, anche a confronto con i gravi periodi di siccità degli anni ’70 e ’80 e con quello del 2002“. Il comunicato dell’ente continua così: “Secondo l’analisi delle serie degli annali idrologici, mai infatti in Sicilia dal 1921 le precipitazioni erano state così scarse nel secondo semestre dell’anno, risultando, come media regionale, inferiori anche a quelle della grave siccità del 1977.“
Una data precisa, dunque, quella individuata dal servizio informativo della Regione, il quale fa inoltre una media del numero di giorni piovosi in quest’ultimo periodo, pari a 5: una cifra decisamente ristretta. “Tutte le stazioni della rete Sias, con la sola eccezione di Pantelleria, hanno registrato accumuli inferiori alla norma del periodo” ha concluso il report del Servizio “con lo scarto percentuale più accentuato, -96%, presso la stazione Agira”.
Il cambiamento climatico rischia dunque di segnare profondamente la Sicilia soprattutto per la mancanza di pioggia: oltre dicembre, anche settembre e ottobre 2023 infatti sono stati i meno piovosi degli ultimi 20 anni. L’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) aveva valutato la Sicilia già nel 2022 come territorio in condizioni di siccità estrema con il 40% di questo in siccità severa e moderata, mettendo in allarme sui rischi per il settore agroalimentare, ma gli aumenti ulteriori quest’anno fanno pensare a una accelerazione dei danni ambientali.
Il rischio, serio, è che in Sicilia si possa assistere ad una progressiva desertificazione con il trascorrere del tempo. La nostra Regione, infatti, al momento è desertica per il 42,9% della sua superficie e le previsioni sono in peggioramento. Ogni anno sono 117 i km quadrati che diventano deserto in Sicilia, secondo uno studio della Società meteorologica italiana. Un’area grande come tutte le Isole Eolie messe insieme. Una tendenza che ci porterà il nostro territorio ad assumere questa caratteristica entro dieci anni per circa tre quarti della sua estensione.
Le conseguenze di questo disastro, oltre che ambientali, stanno venendo fuori anche dal punto di vista sociale: infatti le aree più compromesse vengono abbandonate dalla popolazione siciliana, in particolare quelle centrali. Secondo i dati diffusi da Eurostat nel 2022, nelle zone di Enna e Caltanissetta, si è assistito un calo di popolazione tra il 9,6% e il 7,8%, ovvero oltre 310mila persone che hanno lasciato la Sicilia. Gli esperti, considerando anche i numeri negativi relativi a dicembre, temono adesso che la tendenza verso la desertificazione possa divenire incontrovertibile.