Ambiente

Emergenza siccità in Sicilia, la Regione struttura l’ufficio commissariale: procedure più snelle e personale potenziato

Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani è commissario delegato per l’emergenza siccità in Sicilia che ha investito la regione. Per essa è stato proclamato lo stato di calamità lo scorso febbraio, per cui Schifani ha iniziato ad organizzare fattivamente le strutture che si occuperanno di seguire le diverse attività.

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In particolare, l’ufficio commissariale si troverà nel dipartimento regionale della Protezione civile. Lì si concentrerà anche tutta la struttura a supporto, per tutte le attività di natura tecnico amministrativa o finanziarie e fiscali. Il dirigente generale del dipartimento sarà preposto alla direzione dell’ufficio del commissario delegato. Andrà quindi ad esercitare tutte le attribuzioni di gestione per l’emergenza siccità in Sicilia, dall’amministrazione alla contabilità agli adempimenti fiscali.

Emergenza siccità in Sicilia: necessario potenziamento del personale

Per lavorare al meglio, in vista anche della stagione estiva che è sempre intensa, è stato deciso di assegnare 3 unità di personale al dipartimento, perché vadano a supplire alle mancanze di personale già in atto. Si tratta dei funzionari Emanuele Sapienza e Rosaria La Pica e dell’istruttore Bartolo Mazzola. Un potenziamento necessario, viste le molteplici attività che riguardano il dipartimento e la situazione regionale. La quantità di acqua disponibili, infatti, si riducono sempre più di mese in mese.

Ogni mese che passa, il bollettino dell’Autorità di bacino del distretto idrografico della Regione Sicilia diventa più impietoso. Continua a non piovere e i risultati sono drammatici: se nel solo mese di maggio lo scarto è stato di 12 milioni di metri cubi persi, in un anno sono venuti a mancare 198 milioni di metri cubi d’acqua negli invasi di tutta la regione. La Sicilia è l’unica regione d’Italia e tra le poche d’Europa in zona rossa per carenza di risorse idriche. Stessa situazione si ritrova soltanto in Marocco ed Algeria nell’area mediterranea. Una condizione di emergenza idrica in Sicilia che porterà a gravi ripercussioni soprattutto per le aziende agricole e zootecniche.

Procedure più snelle per le aziende zootecniche

Per salvaguardare le aziende zootecniche, è stato deciso di snellire le procedure per l’accesso all’acqua dei fiumi, così come è stato permesso l’utilizzo di foraggio non biologico, considerato che già lo scorso anno non è stato possibile produrne abbastanza. Tutte scelte fatte nella speranza, probabilmente vana, che il 2024 non sia anche peggiore dell’anno precedente.

Per la Sicilia, il 2023 è stato caratterizzato da un’emergenza siccità pressante. Nei mesi estivi ci sono state eccezionali ondate di calore, con temperature superiori ai 40 gradi per un periodo prolungato, seguite da siccità autunnale, tanto che nel mese di settembre le piogge sono diminuite del 68%. Mentre ad ottobre tale calo è arrivato addirittura al 93% per la quasi totale assenza di piogge, tanto da risultare il mese di ottobre più asciutto dal 1921. Nel solo 2023 l’Isola ha subito 21 eventi meteorologici straordinari, inserendosi nell’elenco delle regioni italiane che hanno scontato i maggiori effetti del cambiamento climatico.