Una voce di spesa importante, anzi di più, visto che era interamente dedicata alle donne che desiderano acquistare una parrucca per camuffare gli effetti della chemioterapia. E invece nulla da fare. A sorpresa, considerata la delicatezza dell’argomento, nella convulsa settimana di votazioni, in commissione Bilancio all’Assemblea regionale siciliana lo stanziamento economico, sebbene non poderoso, è stato cancellato.
Bisogna grattare il fondo del barile dunque, togliendoli a vecchi capitoli pur di trovare le risorse per nuovi emendamenti. Ed ecco dunque che, si direbbe senza scrupolo alcuno, a farne le spese sono le donne ammalatesi di cancro. In fumo gli sforzi che, negli ultimi due anni, la Regione, su proposta del Movimento 5 Stelle, avevano fatto sì che fossero stanziati circa 300 mila euro per l’acquisto delle parrucche a beneficio delle pazienti con redditi bassi. Ma il testo finale della Finanziaria uscito dalla commissione Bilancio venerdì sera vede a questa voce un semplice zero. È stato tolto tutto malgrado la bozza del governo prevedesse la conferma di questo finanziamento, seppure minimo rispetto ad altri contributi.
«È un fatto scandaloso. Ci siamo opposti all’azzeramento di questi contributi e continueremo a opporci in aula durante le votazioni. Vanno ripristinati almeno i 300 mila euro iniziali. Non possiamo voltarci dall’altra parte quando c’è chi chiede aiuto nella lotta al cancro». Così i grillini, assolutamente in disaccordo con il provvedimento.
D’altro canto, a dirsi «disponibile a ripristinare il contributo con un emendamento del governo nel momento in cui verranno votate le tabelle finali della Finanziaria» è l’assessore all’Economia, Marco Falcone. Il caso del taglio dei fondi delle parrucche non finisce però qui, visto che i grillini hanno denunciato anche «un ritardo di due anni nell’emanazione del bando per assegnare alle pazienti questi aiuti. In pratica, i fondi del 2022 non sono ancora stati erogati».
La valanga di richieste di modifica che stanno piovendo sull’Ars in questi giorni in cui è stato diffuso il testo finale della manovra avvalora l’ipotesi che, dopo le prime votazioni, governo e opposizioni inizino a trattare per un maxi emendamento che metta insieme le principali proposte bipartisan da votare rapidamente e senza ostruzionismo per centrare il traguardo di approvare la Finanziaria entro fine anno.