Le guide turistiche siciliane aumentano di anno in anno: è stato pubblicato l’aggiornamento dell’albo regionale, e ad oggi sono 1.191 le guide turistiche abilitate ufficialmente, ben 90 in più rispetto all’elenco precedente.
E ancora molti altri sono in procinto di iscriversi, dopo il buon numero di idoneità raggiunte negli esami che si sono tenuti tra lo scorso inverno e la primavera appena passata, a cui hanno partecipato quasi 2 mila candidati, tra Palermo, Catania, Enna e Messina.
Personale preparato, pronto a mettere a disposizione del pubblico la propria professionalità, con una conoscenza certificata delle lingue più diffuse, in grado di soddisfare la curiosità e la voglia di cultura dei molti turisti che approdano sui lidi siciliani sia in estate che nei mesi più freddi.
Ormai da qualche anno, finalmente, si procede con buona lena nella regolarizzazione di un settore che per troppo tempo in passato è stato lasciato in una condizione di totale anarchia.
Una condizione che ha reso debole il settore e tutti gli operatori che nel corso degli anni hanno cercato di lavorare onestamente e si sono sentiti persi in mezzo a tanti abusivi che hanno approfittato delle mancanze della Regione, che non si è mossa in tempi rapidi per mettere ordine nel settore.
Per parecchi anni sono state troppo poche le figure riconosciute, e l’impossibilità, per questioni burocratiche e vuoti legislativi, hanno costretto molti a rinunciare a lavorare nel comparto, mentre, moltissimi abusivi hanno approfittato della situazione per “lavorare in nero” e quindi creare una forte concorrenza sleale nei confronti di chi ha cercato, comunque, di rispettare la legge.
Le mancanze degli uffici regionali sono evidenti: se già nel 2004 era entrata in vigore la legge per la regolamentazione del settore turistico, ma solo nel 2011 è stato predisposto un primo bando, che però si concluse in un nulla di fatto, a causa addirittura di una controversia giudiziaria finita davanti al Tar di Palermo.
Il tribunale amministrativo regionale per la Sicilia, sezione prima, aveva deciso infatti di accogliere il ricorso di alcune guide turistiche già abilitate le quali contestarono la mancata attivazione dei corsi di aggiornamento da parte dell’assessorato e la conseguente impossibilità di iscriversi all’albo regionale senza dover affrontare un altro concorso.
Il comparto, allo stato attuale, vede l’iscrizione all’albo regionale di oltre mille guide turistiche e si tratta di coloro i quali hanno preso il cosiddetto “patentino” prima dell’entrata in vigore della legge 8 del 2004.
Precedentemente alla promulgazione di questa legge, la possibilità di diventare guida turistica abilitata era ancora regolata dal Regio Decreto n. 448 del 1937, in base al quale era stato indetto l’ultimo concorso, tra il 1999 e il 2000.
Si parla, insomma, di quasi vent’anni di vuoto, in un momento in cui il settore turistico ha cominciato a vivere il suo momento di sviluppo e prosperità, necessitando, quindi, di una maggiore attenzione e tutela dei lavoratori e degli utenti, che giungendo in Sicilia, hanno vissuto sulla propria pelle un vero e proprio “Far West”.
La legge definisce la guida turistica come una figura professionale che svolge un’attività prettamente culturale in un ambito territoriale ristretto: gallerie, musei, monumenti e siti di interesse storico-archeologico.
L’operatore lavora prevalentemente per agenzie, musei ed enti di promozione turistica e si occupa di accompagnare persone singole o gruppi nei luoghi oggetto della visita, illustrandone le caratteristiche salienti e richiamandone la storia.
Michele Giuliano